Firenze – Organizzato dall’associazione Ireos e diretto da Bruno Casini e Roberta Vannucci, torna a Firenze il Queer Festival numero 15, in programma dal 26 settembre al 1 ottobre al Cinema La Compagnia. Film ma non solo. Incontri, presentazioni di libri, mostre, concerti affiancano le proiezioni, fiction, documentari, opere prime, lungo e cortometraggi, più la nuova puntata del concorso “VideoQueer”.
L’universo lgbt (lesbo, gay, bisessuale, transgender) viene ancora una volta esplorato e messo a nudo attraverso titoli altrimenti invisibili. L’appuntamento fiorentino si riconferma occasione importante per indagare il tema dell’identità, concetto in continuo movimento e impaziente trasformazione, che il cinema, meglio di altri linguaggi, riesce a tradurre, tramettere e fotografare, con puntualità, sincerità e trasparenza.
L’apertura ha per protagonisti Lindsay Kemp, l’artista inglese padre della “performing art”, che presenta un ricordo filmato del suo leggendario spettacolo “Flowers” da Genet (1974) e Drusilla Foer che accompagna il videoclip “I will survive”, mentre si esibisce sul palco accompagnata al piano da Franco Godi. Molte le anteprime che arrivano da oltreoceano, Usa e Venezuela in primis e altrettanto numerosi gli ospiti attesi a Firenze, come Pelka Strang, attore protagonista di “Tom of Finland”, il film che la nazione dei mille laghi candiderà agli Oscar.
Da segnalare poi il documentario sulla grande cantante messicana, Chavela Vargas, che sarà omaggiata in sala da Ginevra di Marco e Francesco Magnelli; il lavoro del toscano Matteo Torrora che presenta “Temporary Queens”, quattro storie che raccontano la vita tra show, spettacolo e bollette da pagare di altrettante drag queen di casa nostra. E ancora “Sodom” del tedesco Mark Wilshin e “Siebzein” dall’austriaca Mnja Art, un ricordo di Caterina Bueno, i workshop e un focus su Paolo Poli.
Infine il 1 ottobre gli appassionati della Moda potranno rivivere le emozioni di Pitti Trend con il documentario di spezzoni di interviste realizzato da Bruno Casini e Carlo Gardenti, “Scintille”. Chiusura dopo la premiazione dei vincitori, con “After Louie” dell’americano Vincent Cagliosto, per tornare a discutere e riflettere sul problema dell’Aids. Info 055 216907. Programma completo su www.florencequeerfestival.it