Caccia in soffitta alla copia impolverata dell’Orlando Furioso sorbito al liceo; l’appuntamento è di quelli stile operazione nostalgia scolastica. Preceduto però da una polemica politica per certi versi pretestuosa. Se da una parte infatti è vero che l’amministrazione comunale di Reggio non ha esagerato in vista delle celebrazioni ariostesche, i 500 anni dalla prima edizione dell’Orlando Furioso e la nascita del grande letterato cinquecentesco il prossimo 8 settembre, non si può certo lamentare dall’altra il “degrado” in cui verserebbe la casa natale di Ludovico Ariosto, il Mauriziano. In realtà ben tenuto e ben gestito con attualmente qualche problema di agibilità che impedisce al pubblico una fruizione più sistematica concedendone la visita solo in occasioni particolari.
Fatto sta che giovedì alle 18.00 sotto al Municipio in piazza Prampolini, nel giorno esatto in cui comparve la prima edizione stampatai ragazzi terribili, irascibili ed anche satirici di Francesco Fantuzzi (gli stessi delle comparsate balneari al Vittoria Park, della lotteria benefica per la manutenzione del Valli e del futuro “che ne sai tu di un campo di grano” in via Luxemburg contro la nascita dell’ennesimo centro commerciale) hanno indetto una manifestazione “letteraria-sventolante”. Ovvero un flash mob con in mano una copia del capolavoro dell’Ariosto (o un altro testo del genio reggiano) per ricordare al Comune i propri doveri culturali, pur in assenza di un assessorato con delega specifica.
Il flash-snob cade in concomitanza con la chiusura del convegno a Reggio (sala degli Specchi del Valli) che porta in città importanti studiosi dell’Ariosto per una due giorni (venerdì ci si sposta a Firenze) voluta da Carlo Baldi. Nel frattempo il consiglio comunale di Reggio ha approvato un ordine del giorno per una maggior valorizzazione del Mauriziano.