Neanche la presenza fisica della Morte silente tra il pubblico (vedi il video), ha impedito all’ultimo consiglio provinciale di tenersi al riparo dalle consolidate dinamiche politiche che l’hanno accompagnato per tutto l’anno. La presidente Sonia Masini a difendere strenuamente senso e operato dell’ente da lei guidato, le opposizioni (non tutte) ad applaudire le bordate funebri (sulla cancellazione della Provincia appunto) dell’ex sindaco di Reggio, oggi ministro Graziano Delrio. Per il fatto stesso, hanno tuonato nell’ordine Ferrigno, Poli, Roggero, Pagliani e Tombari, chi tra i banchi della sinistra, chi della destra, che l’operato e l’atteggiamento della Presidente avrebbe dato il “la” alla soluzione finale sbandierata da Delrio a nome del Governo Letta.
Sappiamo non essere propriamente questa la motivazione, anche perché un recente studio di Confcommercio nazionale ha mostrato i numeri delle Pubbliche Amministrazioni; con la Provincia a fare da Cenerentola nell’impiego/sperpero di denaro pubblico e le Regioni a batter cassa più di tutti gli altri messi assieme. Per questo si è aperta una discussione sulle aree distrettuali, per evitare che, una volta abolite le Province a mo’ di capro espiatorio, la spending review non debba tornare da capo nell’individuare qualche altro, più corposo obiettivo.
Fatto sta che la discussione sullo stato di attuazione delle linee programmatiche, oltre al contesto di grande incertezza sul futuro e del clima da rompete le righe, ha dato la stura ad una serie di rivendicazioni da una parte e dell’altra. E i residui freni inibitori (sciolti del tutto dall’anticiclone Caronte) sono completamente saltati fino al diverbio Giuseppe Pagliani vs assessore Roberta Rivi sulla questione Fiere.
La Masini ha comunque denunciato il clima di grande precarietà con riflesso sui servizi alla cittadinanza, in cui la Provincia ha lavorato negli ultimi mesi, causati dalla continua girandola di dichiarazioni, annunci, sbandierati provvedimenti sul tempo rimasto a Palazzo Allende tra i vivi della Pubblica Amministrazione. “Gli anni più difficili dalla guerra ad oggi – ha detto – mentre abbiamo dovuto far fronte a problemi crescenti sul territorio, nonostante i burocrati di Roma e di Bologna”. Mentre il consigliere Udc Mario Poli, forse inconsciamente suggestionato dalla presenza della Triste Mietitora, ha apostrofato i colleghi del Pd con la qualifica di “ectoplasmi“.
Il destino delle Province sembra segnato, anche il mandato scadrà nella primavera 2014. E fino a quando le campane non suoneranno a morte davvero, si andrà avanti come nulla (o quasi) fosse.