E’ nella lotta all’evasione che si è concentrato lo sforzo maggiore dei Finanzieri reggiani nel corso di un 2012 vissuto da una parte in piena crisi economica, dall’altra sotto una tassazione ai vertici della media europea. Due aspetti che hanno sicuramente contribuito ad elevare il fenomeno ben oltre il livello di guardia; le Fiamme gialle reggiane hanno comunque scoperto oltre 500 milioni di euro sottratti alla tassazione in materia di imposte sui redditi ed oltre 114 milioni di euro in materia di Iva. Circa 616 milioni dunque non dichiarati; una 40ina gli evasori totali (cioè sconosciuti al fisco) o paratotali (che non dichiarano circa il 50% del reddito) per un recupero di base imponibile sottratta alle tasse di oltre 400 milioni di euro. Numeri da capogiro che si annidano soprattutto nel settore dell’edilizia (per oltre il 60%), nei servizi (per oltre il 18%) e nel commercio (per oltre il 20%). 154 le persone denunciate per reati fiscali con proposte di sequestro equivalente a 13 milioni di euro.
Nel corso dello scorso anno, la Finanza ha controllato 3500 imprese. Aumenta anche l’utilizzo di fatture fittizie, reato per il quale sono state denunciate 159 persone e le frodi carosello all’Iva intracomunitaria. Ma anche i controlli nell’emissione degli scontrini e della fatture fiscali da parte degli esercenti ha dato un responso consistente: quasi il 30% ha violato in questo senso la legge e sono state 33 le proposte di chiusura di altrettanti esercizi per questi motivi. Numeri che devono fare riflettere, non solo sul fronte dell’odiosità del reato ma anche per accorgersi che il sistema non può assolutamente più reggere in queste condizioni