La vicepresidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi nell’approssimarsi del quarto anniversario della morte di Niccolò Ciatti. Guliani prosegue così il suo impegno perché il giovane fiorentino e la famiglia vedano riconosciute le responsabilità dei suoi uccisori. Oltre ad una comunicazione in Consiglio lo scorso febbraio, la vicepresidente aveva infatti fatto approvare dall’assemblea cittadina nel 2017 una risoluzione per chiedere giustizia per Niccolò. Di seguito il testo della lettera
Illustrissimo Presidente Draghi,
da Firenze Le inviamo il nostro accorato appello, vogliamo giustizia per il nostro concittadino Niccolò Ciatti, ucciso il 12 agosto del 2017 a Lloret de Mar in Spagna, a soli ventidue anni.
Nei giorni scorsi infatti è stato arrestato della polizia federale tedesca, al confine tra Francia e Germania, Rassoul Bissoultanov il ceceno principale indagato per l’omicidio di Niccolò Ciatti, picchiato a morte l’11 agosto 2017 in mezzo alla pista di una discoteca di Lloret de Mar. A picchiare con una violenza inaudita, tre bulli ceceni, che lo hanno ucciso con colpi da lottatori di MMA. Botte e calci ripresi in uno straziante video catturato dalle telecamere del locale. La storia di Niccolò è simile a quella di Willy Monteiro Duarte, ucciso con la stessa violenza in Italia, con la differenza che gli aggressori di Niccolò non sono in galera, ma in giro per l’Europa perché non sappiamo ancora quando e in quale stato saranno processati, nonostante la richiesta di estradizione del tribunale italiano, rifiutato dalla Francia.
Il ceceno Rassoul Bissoultanov, accusato di aver colpito con il calcio mortale Niccolò, dato che sono trascorsi quattro anni di custodia cautelare ed in attesa del processo che si aprirà solamente il prossimo 26 novembre, era stato scarcerato ed era sottoposto all’obbligo di firma settimanale presso il tribunale di Girona in Spagna ed ha ottenuto inoltre un permesso di quindici giorni per recarsi a Strasburgo dalla famiglia. Bissoultanov è stato bloccato dai poliziotti tedeschi a bordo di un’auto al confine tra le città di Strasburgo e di Kehl e al momento si trova in carcere in Germania perché gravato dal mandato di arresto europeo emesso dal Gip su richiesta della Procura di Roma, titolare di un’inchiesta parallela sulla morte del giovane Niccolò Ciatti.
Il babbo Luigi Ciatti, tutta la famiglia di Niccolò Ciatti e la città di Firenze chiedono giustizia per questa giovane vita spezzata, per alleviare almeno in parte un dolore opprimente.
Noi ci appelliamo a Lei, alla sua indiscussa autorevolezza, la imploriamo, affinché la richiesta di estradizione sia sollecitata dal nostro Paese per avere finalmente quella giustizia che la nostra Costituzione assicura ad ogni cittadino italiano . Certi della sua attenzione, La ringraziamo di cuore.
Cordialmente,
Maria Federica Giuliani, Vicepresidente del Consiglio Comunale di Firenze