Firenze – Semaforo verde del consiglio comunale di Firenze al Piano di azione comunale di qualità dell’aria 2016-2019’ (Pac), lo strumento di pianificazione che contiene alcune novità per quanto riguarda gli strumenti da mettere in campo per la riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera.
Il Pac approvato oggi si divide in due parti: la prima, introduttiva, che fornisce il quadro conoscitivo; la seconda che riporta l’elenco degli interventi da adottare che si suddividono, a loro volta, in strutturali e contingibili: i primi hanno carattere permanente e con la loro adozione si ottiene una riduzione delle emissioni che si mantiene costante nel tempo; gli altri hanno la peculiarità di essere limitati nel tempo e nello spazio e vengono stabiliti in modo coordinato e condiviso da tutti i Comuni dell’agglomerato di Firenze: Firenze, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa, Signa. In questa area sono presenti 7 stazioni di misura: 4 stazioni urbane-fondo (a Boboli, in viale Ugo Bassi, a Scandicci ed a Signa); 2 stazioni urbane-traffico (in viale Gramsci e in via Ponte alle Mosse); 1 stazione sub urbana fondo a Settignano.
Ed ecco le novità: se l’inquinamento supererà la soglia di legge, i limiti alla circolazione si incroceranno con le previsioni meteo e scatteranno immediatamente su tutti i centri abitati e non nella sola ztl come invece era finora il primo passo. I provvedimenti dureranno comunque cinque giorni e non si interromperanno se il meteo migliorerà. Mentre il primo e più lieve intervento, ossia la comunicazione ai cittadini di cosa fare per conservare l’aria pulita, partirà autonomamente dal 1° novembre senza attendere che lo smog dia segni di salire. Gli interventi hanno l’obiettivo di impedire al PM10 (le polveri fini) sfori la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo più di 35 volte l’anno. Adesso però non si chiuderà più il conteggio a dicembre per riprenderlo da zero a gennaio, ma lo si farà in continuazione nei mesi neri dello smog, da novembre a marzo.
Per quanto riguarda gli interventi strutturali, hanno carattere permanente e con la loro adozione si ottiene una riduzione delle emissioni che si mantiene costante nel tempo. Tre i settori di intervento: mobilità, climatizzazione degli edifici; risparmio energetico; informazione al pubblico ed educazione ambientale. Questi interventi si dividono in interventi strutturali per la mobilità, interventi strutturali per la climatizzazione degli edifici e il risparmio energetico e interventi contingibili.
Interventi strutturali sulla mobilità – Nella ztl sono previste limitazioni alla circolazione dei veicoli euro 1 a benzina ed euro 2 diesel. Scatteranno a partire dal marzo 2018, data prevista per l’entrata in esercizio delle linee 2 e 3 della tramvia. Tali limitazioni saranno applicate in modo progressivo e rese totali entro il periodo nel quale sarà in vigore il piano. Sarà approntato un programma nel quale dovrà essere definita la tipologia dei veicoli interessati e l’articolazione temporale dei provvedimenti da adottare con i Comuni dell’agglomerato per l’estensione della limitazione alla circolazione dei veicoli.
Interventi strutturali per la climatizzazione degli edifici e il risparmio energetico– Il Pac individua, anzitutto, gli interventi sugli impianti termici e l’efficientamento energetico negli edifici comunali. Per quelli non abitativi (come piscine, palestre, uffici scuole) sono previsti interventi sui dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento, di distribuzione contenimento della dispersione del calore o del fresco con coibentazioni. Per gli immobili comunali per edilizia residenziale pubblica (ERP) si prevede di realizzare i nuovi con la massima efficienza energetica e di ottimizzare gli edifici esistenti. A questi si aggiungono la verifica della manutenzione degli impianti termici privati (nel prossimo biennio, passeranno da 9.000 a 10.500 all’anno) e interventi per l’ammodernamento degli impianti termici privati incentivando, ad esempio, la sostituzione delle caldaie con vetustà maggiore di 15 anni, con generatori di calore “Low NOx” (si valuterà, inoltre, la possibilità di erogare incentivi comunali per la sostituzione delle caldaie più obsolete).
Interventi contingibili – Potranno essere adottati solo in caso di sforamento del parametro del PM10. Sono previsti due moduli, a seconda che si raggiunga il valore 1 o il valore 2 dei cosiddetti ‘indici di criticità della qualità dell’aria’ (ICQA). Il primo modulo si attiva di default nel periodo dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno. Gli interventi prevedono inviti e raccomandazioni a comportamenti virtuosi per ridurre le emissioni, in particolare per l’utilizzo di biomassa per riscaldamento e abbruciamento all’aperto di residui vegetali. Il secondo si attiva sempre dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno se, sommando il numero di superamenti delle soglie limite registrati nei 7 giorni precedenti ed il numero dei cosiddetti ‘semafori rossi’ (quando le previsioni meteo non consentono la dispersione dello smog) dei 3 giorni successivi, per una finestra temporale complessiva di 10 giorni, si raggiunge almeno il valore 7. Gli interventi riguardano la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento degli impianti di riscaldamento, alimentati a gasolio o pellet, ad otto ore giornaliere e riduzione della temperatura dell’aria negli ambienti, a 18°C negli edifici adibiti a civile abitazione e a 17°C negli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili; il divieto di utilizzo di legname in caminetti aperti o chiusi e in stufe tradizionali per riscaldamento laddove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento; il divieto di accesso e transito dalle 8.30 alle ore 12.30 e dalle 14.30 alle ore 18.30 in tutto il centro abitato a motocicli a 2 tempi Euro 1; autovetture a benzina Euro 1 e a diesel Euro 2 ed Euro 3, veicoli diesel Euro 1 per il trasporto merci e veicoli commerciali diesel euro 2.