Firenze, strade e piazze silenziose: gli artisti di strada non possono lavorare

Cosa sta impedendo la proroga del regolamento degli artisti di strada? Il silenzio calato dall'inizio dell'anno sulle piazze e le vie fiorentine comincia a far dubitare molti che si tratti di vicenda con contorni anomali, e mentre in giro tutto tace è fin troppo facile pensare che non sia soltanto la pioggia di questi ultimi giorni a trattenere in casa musicisti e giocolieri.

La mancata approvazione – nel consiglio comunale di lunedì – della delibera che prorogasse le autorizzazioni, ha di fatto infittito il mistero, senza considerare che l'elaborazione del nuovo regolamento è in corso d'opera dal 2011. Uno strascico esorbitante per un piano che, considerata la collaborazione alla stesura degli stessi artisti di strada, dovrebbe essere cosa fatta da un bel pezzo. Cosa impedisce la firma? I diretti interessati puntano il dito contro l'assessore allo Sviluppo Economico Sara Biagiotti, sostenuti anche dai consiglieri Grassi e De Zordo, che in un comunicato di fuoco denunciano il rinvio "inaccettabile da un Comune che fa della velocità, del tempismo e dell'efficienza una sua battaglia" e invitano l'assessore "a prendere atto del suo fallimento e della incapacità di amministrare una città".

Ma mentre l'arte di strada continua ad essere vietata, il dubbio che la causa di tanto temporeggiare non sia un malcelato lassismo è sollevato dagli artisti stessi, fermi al palo insieme alle loro famiglie ma decisi ad ottenere risposte rapide sul loro futuro. Non è un coro di lamentele, il loro, quanto uno sdegno rabbioso dettato dal sospetto che a fermare la mano dell'assessore vi siano pressioni interne al Consiglio (ma non necessariamente alla Commissione esaminatrice). "Ad eccezione di piccole limature di poco conto – sostengono – il regolamento era pronto già dai tempi di Nardella. Tuttavia sappiamo che è stato bloccato e modificato in alcuni punti chiave come quello dei requisiti per l'ingresso nella categoria e l'ottenimento della postazione permanente che, se fino ad oggi rispondevano ad una vera e comprovata professionalità, da domani potrebbero far entrare a Firenze cani e porci, artisti o pseudo-tali che ad oggi non otterrebbero mai i diritti per cui noi abbiamo dovuto lavorare sodo". 

Le conseguenze? "Un regolamento di questa fattura faciliterebbe l'ingresso di artisti temporanei in città, saturandola. Per non parlare poi delle turnazioni, che impazzirebbero. Tolti i filtri, Firenze diventerebbe una giungla. E tutto questo, ne siamo certi, per spianare la strada a qualcuno". Lanciano una scommessa, gli artisti di strada di vecchia data, e più amara di così non potrebbe essere: "Vista la naturale scadenza di questa amministrazione di qui a pochi mesi, e considerato che nessuno, sotto elezioni, potrà firmare permessi, siamo sicuri che il regolamento verrà firmato in extremis, ad aprile, quando non avremo più il tempo tecnico di "aggiustare". Un regolamento deve essere concertato, non imposto.Ci auguriamo di sbagliarci, ma se abbiamo capito il disegno che soggiace a tutto questo rimandare, non sarà una sorpresa trovarci a lavorare a fianco di chi fino ad oggi ha suonato senza permessi e requisiti". La voce che gira, insomma, sembrerebbe alludere a talune posizioni che otterrebbero indubbi vantaggi da un "calo" verso il basso della severità dei requisiti Argomentazioni che appaiono di indubbio buon senso, specialmente se confrontate con l'irazionalità di questa lunga attesa.

"Ci teniamo alla nostra esperienza – incalzano – e vogliamo mantenere alto il livello della nostra arte. Da pochi mesi ci siamo iscritti a Confesercenti perchè siamo professionisti e vogliamo che il nostro lavoro e la nostra professionalità vengano riconosciuti". Al momento però sono fermi e minacciati dal dubbio di non poter lavorare nella prossima stagione. "A rischio non è soltanto il nostro lavoro ma anche la vita di quaranta famiglie".

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