Firenze – Dalla collaborazione dell’Università di Firenze con l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e con il gruppo di ricerca dell’Human Genetic Foundation (HUGEF) di Torino (coordinati rispettivamente dall’oncologo Mario Mandalà e dalla genetista Silvia Deaglio), è nata un’importante scoperta in campo medico.
Un team di ricercatori che comprendeva anche studiosi del Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale e del Dipartimento di Scienze della Salute (coordinato da Daniela Massi) dell’Ateneo fiorentino, ha dimostrato che una proteina (la PD-L1, nell’immagine qui a fianco) è impiegabile per il trattamento dei pazienti affetti da melanoma avanzato non asportabile.
L’articolo pubblicato sulla rivista Annals of Onchology, dimostra che la proteina PD-L1 ha un forte legame con il melanoma e che, quindi, può fungere da marcatore e da base per lo sviluppo di terapie più efficaci contro questa malattia.