Firenze – È stato riaperto il Ponte Vespucci. Sono infatti conclusi i lavori di messa in sicurezza della struttura iniziati alla fine dello scorso novembre.
Il sindaco Dario Nardella ha fatto il punto dell’intervento insieme all’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti e ai tecnici che hanno seguito il cantiere. “Siamo soddisfatti – ha commentato il sindaco – perché è uno degli interventi più complessi mai fatto sui ponti a Firenze negli ultimi decenni, dopo quello sul Viadotto dell’Indiano. È stata un’operazione molto complessa dal punto di vista ingegneristico, che avevamo deciso ancor prima del disastroso crollo del ponte Morandi di Genova. Ed è anche l’unico ponte realizzato dall’ingegner Morandi in Italia che è stato messo in sicurezza. Firenze ha dato così dimostrazione di essere una città molto attenta ai temi della sicurezza e al controllo della stabilità delle nostre infrastrutture”.
I tecnici e le imprese coinvolti a diverso titolo nell’intervento: oltre agli uffici comunali della Direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità, gli studi di ingegneria HydroGeo Ingegneria, lo studio Ghinelli, lo studio Panebiano, lo studio Micheloni e lo studio tecnico SGM, e le ditte Campania Sonda, AVR e Trevi.
La corrente del fiume aveva scavato una profonda fossa di erosione al di sotto della pila sinistra del ponte. Le lavorazioni sono state particolarmente complesse anche perché sono state effettuate durante periodi in cui le correnti erano importanti e anche per questo è stata adottata una tecnica, che in Italia è stata usata in pochi casi, di iniezioni di malte di consolidamento attraverso sonde teleguidate che dalla sponda dell’Arno sono andate a inserirsi esattamente nei punti dove era necessario effettuare l’intervento.
In dettaglio i lavori sono iniziati il 26 novembre 2018, preceduti dall’avvio qualche giorno prima delle operazioni preliminari di montaggio dei sensori (una trentina per monitoraggio costante della struttura durante i lavori, monitoraggio che si protrarrà fino al 2020) e dai rilievi tecnici sia subacquei, effettuati da sub e da strumentazione apposita, sia aerei mediante l’utilizzo di droni.
L’intervento, durato 10 mesi, è costato 1.700.000 euro (di cui 1.388.690 euro di lavori cui si aggiungono Iva e spese tecniche come la progettazione, la direzione lavori, la sicurezza in cantiere e i collaudi). Ecco alcuni numeri relativi alle lavorazioni: sono state effettuate perforazioni per 1.210 metri, iniezioni orizzontali di miscele cementizie pari a 365 metri cubi e iniezioni verticali di betoncino per 320 metri cubi. E ancora per il riempimento sono stati utilizzati 1.400 metri cubi di inerti mentre sono stati 205 i metri cubi di calcestruzzo usati per il getto subacqueo in sottofondazione.
Dopo la messa in sicurezza, il prossimo anno sarà la volta della nuova illuminazione e del rifacimento della pavimentazione. Per quanto riguarda la prima sarà realizzata a cura di Silfi Spa e sarà finalizzata in particolar modo al miglioramento della sicurezza di veicoli e pedoni.
Il nuovo progetto di illuminazione parte da un’impostazione tecnica differente: il cordolo centrale accoglierà non un semplice lampione, ma una serie di “steli luminose” moderne, alte non oltre i 4 metri, con diretti riferimenti stilistici all’architettura e all’iconografia del ponte: dal punto di vista architettonico il disegno delle steli richiamerà la struttura del ponte, in particolare la punta della pila di sostegno, mentre dal punto di vista iconografico all’interno di ogni singola stele saranno richiamati gli elementi simbolici dei viaggi di Amerigo Vespucci, che brilleranno di una propria luce decorativa. Saranno circa 20 le steli luminose installate sul ponte, che avranno una conformazione sottile, leggera, centralmente pressoché vuota con la sola decorazione metallica, dotata di luce led integrata sui due lati della struttura per illuminare l’intera carreggiata in modo uniforme.
Infine per la pavimentazione, la progettazione è in stato avanzato e prevede la sostituzione dei sanpietrini in porfido con asfalto architettonico pigmentato grigio, soluzione già autorizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. I lavori, in programma la prossima primavera, saranno organizzati in modo da ridurre il più possibile i disagi al traffico e consentire il transito sul ponte.