Firenze rende omaggio alle vittime delle foibe

Firenze celebra la Giornata del Ricordo. Un data, come ogni anno, dedicata a commemorare le vittime di una tragedia troppo a lungo dimenticata. L’esodo, negli anni a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, di migliaia di italiani dall’Istria e dalla Dalmazia, costretti a fuggire da terre divenute Jugoslave e dal nascente regime comunista di Tito. Ma anche i massacri delle foibe, che contano centinaia di vittime di una pulizia etnica che, quanto a sistematica spietatezza, fu paragonabile agli stermini nazifascisti contro il popolo ebreo. Molti gli eventi di commemorazione tenutisi stamane in città. A cominciare dalle celebrazioni istituzionali, che hanno visto le diverse componenti politiche compatte ed unite, a sottolineare che quella tragedia è ormai una memoria condivisa del nostro Paese, e non appannaggio di una sola parte politica.  A Palazzo Vecchio, promossa da Comune e Provincia, una mattinata rivolta  in particolar modo ai giovani. Il Salone dei Duecento, dove ha sede il consiglio comunale, ha ospitato infatti  un centinaio di ragazzi di scuole superiori con i loro insegnanti. «Per molti anni – ha spiegato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – delle foibe non se ne poteva e voleva parlare: dopo gli orrori del nazifascismo c’erano equilibri politici e internazionali da mantenere e si faceva fatica a riconoscere i gravissimi torti del comunismo». «Questa storia ci insegna molte cose – ha spiegato il direttore dell’Istituto storico della Resistenza, Simone Neri Serneri  – Anzitutto che abbiamo pagato caro il progetto fascista di uno Stato di soli italiani. L’insegnamento che ci hanno lasciato i profughi giuliano-dalmati nella loro sofferenza è il diritto e la libertà di sentirsi italiani». All’iniziativa erano presenti l’assessore provinciale alla pubblica istruzione Giovanni Di Fede, il vicepresidente vicario del consiglio comunale Jacopo Cellai, i componenti della commissione pace, presieduta da Susanna Agostini, i rappresentanti dell’Associazione Venezia-Giulia-Dalmazia, dell’associazione regionale Profughi italiani e dell’Anpi di Firenze. Sempre stamane, l’assessore Mattei ha deposto, in rappresentanza del Comune di Firenze, una corona di fiori al cimitero di Trespiano, pronunciando un discorso  che è stato apprezzato anche dal Pdl, che con il suo movimento giovanile “Giovane Italia” ha presenziato alla cerimonia con una delegazione guidata dal Presidente Cittadino Marco Scatarzi e dal Dirigente Nazionale Francesco Torselli.  «Le parole pronunciate dall'assessore Mattei di fronte alla pietra del Carso che ricorda il sacrificio di questi nostri fratelli – ha dichiarato Torselli – rappresentano un passo importante verso la costruzione di una memoria condivisa che può farci finalmente riconoscere gli errori del passato senza più lo sguardo filtrato dalle ideologie». Anche la Regione Toscana ha tenuto una seduta del Consiglio straordinaria per commemorare le vittime, ospitando lo scrittore ed esule fiumano Carlo Cesare Montani. Alberto Monaci, presidente del Consiglio regionale, ha aperto la seduta solenne ricordando come, anche grazie alla legge del 2004, sia venuta meno la “congiura del silenzio” denunciata nel tempo da alcune autorevoli voci su una pagina atroce del Novecento. Il presidente della Regione Enrico Rossi ha chiuso la seduta del Giorno del Ricordo con l’impegno di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’Esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

 

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