Firenze – E’ vero, non si può prescindere. Non si può prescindere da Dante, quando si parte col “trenino” (così viene chiamato da pendolari e passeggeri abituali, e in breve l’abitudine si è diffusa anche tra i turisti) che unisce Firenze a Ravenna, Ravenna a Firenze, la culla del Rinascimento e la nebbiosa e sfavillante capitale imperiale. Non si può prescindere in quanto, come ha ben stigmatizzato il capo della segreteria Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, Dante è una presenza che si pone alle radici della cultura italiana. Imprescindibile, in particolare quando a bordo del trenino che valica monti, scavalca fiumi, divora pianure, si giunge nella tre volte capitale Ravenna.
Una magia, anche se, come mette in luce il sindaco di Vaglia Leonardo Borchi, su quella linea sono corse pagine sanguinose di storia patria (l’eccidio di Vaglia perpetrato dai nazifascisti) e scontenti di pendolari. Una magia, per chi approfitta del trenino per andare dalla Toscana verso la Romagna con l’animo del viaggiatore. E le “finestre” in bianco e nero del fotografo ravennate Giampiero Corelli, protagonista della mostra che è stata presentata lunedì sera presso il Caffè letterario delle Murate, ne sono la riprova. Qui un uliveto che si tende in un cielo grigio, là uno scorcio di valli appenniniche che sembrano emergere da un inconscio secolare, e ancora le facce, i cartelli di stazioncine montane i cui nomi stessi emergono da storie spesso millenarie, da Fiesole a Vaglia, da Biforco a Fognano, fino alle punte coronate di castelli e chiese di Brisighella e poi giù, in un tuffo verso la pianura di Faenza, fino al mare di Ravenna, dove le cupole e i tondi campanili bizantini sembrano galleggiare nelle acque immobili del porto canale, nel cuore stesso della città.
“Il viaggio di Dante. Ravenna-Firenze (e ritorno)” è un progetto nato da un’idea dell’Associazione culturale Progetto21 di Firenze e festival Dante2021 di Ravenna, con il sostegno della Regione Toscana e in collaborazione con l’associazione culturale La Nottola di Minerva, in preparazione del centenario della morte di Dante(1321-2021). Primo step, “La Linea della Poesia. Persone e paesaggi tra Toscana e Romagna”, mostra fotografica di storie e paesaggi e visi. L’inaugurazione è stata condotta da Domenico De Martino, uno dei “motori” dell’impresa, coordinatore scientifico di Dante 2021 e da anni collaboratore dell’Accademia della Crusca. Città di nascita, città di morte del grande bardo, itinerario che ha compreso in se’ fior fiore di poeti e letterati. Così, non potevano mancare, affidati alla magistrale interpretazione di Amerigo Fontana, insieme ai versi di Dante, quelli metafisici di Dino Campana, altra presenza imprescindibile del viaggio. La mostra, che chiuderà i battenti il 18 novembre, inaugura una serie di iniziative che tra il 2017 e il 2021 animeranno i territori attraversati dalla ferrovia che collega Firenze e Ravenna.
Un viaggio per immagini e sensazioni che ha visto anche l’intervento di Monica Barni, assessora alla cultura e vicepresidente della Regione Toscana, oltre al presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, l’ingegnere Giuseppe Ernesto Alfieri, da sempre impegnata nelle celebrazioni dantesche, proprietaria dei Chiostri Danteschi di Ravenna, uno dei gioielli cittadini, nella parte medioevale della città. In sala, una corona di sindaci dei comuni attraversati dalla ferrovia, rivalorizzata e rimessa in attività con nuovi treni e interventi dalla Regione Toscana.
La serata, stimolante e partecipata, ha alternato registri “gravi”, momenti di alta illustrazione culturale, a un finale “a sorpresa”, grazie all’intervento del musicista Stefano Albarello, grande studioso di musiche popolari e storiche, fra cui anche un particolare studio sulle musiche ai tempi di Dante, che ha concluso l’inaugurazione con una trascinante interpretazione di un testo musicale popolare tradizionale scherzoso e ammiccante, che ha coinvolto il numeroso pubblico.
Fotografie: bianco e nero, foto dalla mostra di Giampiero Corelli; colori, foto di gruppo dell’inaugurazione