Firenze – Guerra alla plastica. Il Comune di Firenze ha lanciato il suo piano per ridurre i rifiuti plastici nell’ambiente. Lo farà fissando una roadmap in quattro punti che indica la strada per dare applicazione alla direttiva europea.
E’ stata l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re a illustrare il piano che si basa su due punti saldi e quattro aree tematiche: economia circolare, cioè riciclo e riutilizzo e cambiamento degli stili di vita con una progressiva eliminazione della plastica monouso.
Il piano recepisce gli indirizzi contenuti nel Patto delle città europee firmato il 24 ottobre scorso a Oslo e le sollecitazioni emerse dalla ‘Local Conference of Youth’ tenutasi a Firenze dal 25 al 27 ottobre. Dall’introduzione della figura del “Green manager” ai vuoti a rendere nella grande distribuzione, alla campagna sulla ‘tap water’ nei ristoranti al bando per le convenzioni sui gasatori d’acqua; dall’obbligo della raccolta differenziata nelle manifestazioni su suolo pubblico all’apertura di tavoli di confronto con le varie realtà del territorio che possono impegnarsi per la riduzione del consumo di plastica monouso.
“Abbiamo deciso di intervenire attraverso una serie di azioni pianificate e coordinate con soggetti pubblici e privati – ha detto l’assessore Del Re -all’interno di un’unica cornice: questa dovrà servire da bussola ai vari settori dell’amministrazione per arrivare a una globale riduzione dei rifiuti plastici dispersi nell’ambiente. Per questo, abbiamo elaborato un piano d’azione suddiviso in quattro aree tematiche tra loro collegate che prevedono riduzione del consumo di plastica monouso, informazione e incentivi alle buone pratiche, corretta gestione del rifiuto e pulizia delle aree urbane”.
La prima area riguarda la riduzione del consumo di plastica monouso e prevede: l’utilizzo del Green Public Procurement per tutti gli acquisti dell’amministrazione comunale, delle sue società partecipate e dei soggetti ai quali affida in concessione immobili e spazi o eroga contributi (come impianti sportivi, teatri, associazioni), puntando a prodotti plastic free; l’incremento negli uffici pubblici di proprietà comunale di erogatori d’acqua allacciati all’acquedotto, la diffusione di borracce personali per i dipendenti, con la progressiva riduzione e poi eliminazione delle bottigliette di plastica dalle ‘macchinette’; l’apertura di un confronto con le associazioni di categoria e i rappresentanti della grande distribuzione per favorire l’utilizzo di merce sfusa (detersivi, saponi, frutta) ed evitare il più possibile l’utilizzo di imballaggi e sacchetti di plastica; prevedere obblighi per le manifestazioni su suolo pubblico e per le fiere e congressi al Palazzo dei Congressi sulla messa al bando delle plastiche monouso (stoviglie, imballaggi e contenitori) in favore di prodotti riutilizzabili o di materiali facilmente riciclabili, biodegradabili o compostabili; l’apertura di un confronto con i gestori delle mense pubbliche e private per estendere le buone pratiche già applicate alle mense scolastiche comunali (uso di stoviglie e contenitori riutilizzabili, divieto distribuzione di monoporzioni in imballaggi plastici); l’apertura di un confronto con Grandi Stazioni, gestore del trasporto pubblico locale e Toscana Aeroporti per ridurre l’utilizzo di plastica monouso nei rispettivi locali e servizi.
La seconda area prevista dal piano riguarda l’informazione e l’incentivo alle buone pratiche, attraverso: l’istituzione della figura del Green Manager per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti in tutti gli uffici e le attività dell’amministrazione comunale, delle sue società partecipate e dei soggetti ai quali affida in concessione immobili e spazi o eroga contributi; la promozione del progetto ‘tap water’ con gli esercenti della ristorazione, stimolando l’utilizzo di acqua del rubinetto di cortesia come gesto di benvenuto per i clienti; la realizzazione di una guida per informare i cittadini sulle buone pratiche di riduzione della plastica e la promozione di una campagna nelle scuole e negli uffici pubblici; l’aumento del numero di fontanelli pubblici e la conoscenza delle postazioni; l’introduzione di premialità per gli esercizi commerciali che utilizzino prodotti sfusi o riducano plastiche monouso e imballaggi, utilizzando borse per la spesa in materiale riciclato o riciclabile; la promozione dell’utilizzo di gasatori d’acqua a domicilio attraverso convenzioni tra pubblica amministrazione e operatori privati fornitori del servizio individuati con avviso pubblico.
La terza area del piano riguarda la corretta gestione del rifiuto, attraverso: l’obbligo per le manifestazioni su suolo pubblico di effettuare la raccolta differenziata, prevedendo eventualmente anche compattatori per i rifiuti plastici; il confronto con i rappresentanti dei mercati e Alia per promuovere un minor consumo degli imballaggi e una migliore raccolta differenziata; il confronto con le associazioni di categoria per promuovere negli esercizi commerciali (bar, ristoranti, locali) una corretta gestione dei rifiuti plastici, favorendo l’utilizzo di bicchieri, posate e stoviglie riutilizzabili o compostabili; il confronto con le associazioni di categoria del turismo per migliorare la raccolta differenziata effettuata dai visitatori della città; il posizionamento negli uffici pubblici di appositi cestini per la raccolta differenziata nei corridoi, evitando l’utilizzo di cestini personali negli uffici; favorire riuso e riciclo dei rifiuti, promuovendo le start-up, le manifestazioni sul tema dell’economia circolare e le attività commerciali che se ne occupano.
La quarta area riguarda la pulizia delle aree urbane e prevede: organizzazione di giornate di raccolta dei rifiuti nelle aree sensibili (parchi e giardini) con le scuole e le associazioni presenti sul territorio; incentivi sulla Tari per i cittadini virtuosi; promozione con la grande distribuzione di eventuali raccolte punti o vuoti a rendere per i cittadini virtuosi, con la realizzazione di stazioni ‘self’ per la raccolta di imballaggi e rifiuti particolari all’interno dei parcheggi o di aree limitrofe della grande distribuzione; l’aumento del numero di raccoglitori di sigarette sopratutto nelle aree di sosta dei cittadini (fermate autobus, tramvia, stazioni, parchi pubblici) e la distribuzione di posacenere portatili per i cittadini.
Foto Cecilia Del Re (Met)