Firenze perde Paolo Coccheri, celeste visionario

Firenze – Firenze da oggi è un po’ meno Firenze. Ad andarsene in punta di piedi è stato Paolo Coccheri, anima e fondatore delle Ronde della Carità, poi degli Angeli della Città, sempre in prima fila per gli ultimi e coloro che vengono dimenticati ai margini, lasciati cadere, ignorati o colpevolizzati, secondo uno schema che negli ultimi tempi sembra prendere sempre più piede, rispetto a fenomeni che si allargano col progredire della umiliazione del lavoro. La notizia della morte di Paolo Coccheri è stata diffusa nella tarda serata di ieri. Coccheri è morto ieri, a 85 anni, in una struttura di riabilitazione dove era ricoverato in seguito a una caduta, sembra per una crisi respiratoria.

Una persona semplice e solare, sempre disponibile, sognatore, che infondeva “la forza di continuare a credere che un mondo migliore potesse essere là, all’ultima svolta, dietro l’angolo”. “L’età non lo aveva fermato, cercava sempre di porseguire nelle sue attività di aiuto dedicandosi ad attività pratiche, come l’ultima iniziativa, gli Angeli Costruttori. Niente pietismo, niente buonismo, ma una mentalità volta a risolvere i problemi primari delle persone in disagio”, dice Luca Grillandini, volontario da quasi vent’anni della Ronda della Carità. “Le attività andranno avanti, ma il vuoto che lascia è incolmabile”.

Una personalità dunque a un tempo pratica ma anche capace di visioni, ciò che serve per rendere  possibile rimboccarsi le maniche e andare in strada, giorno dopo giorno, mese dopo mese. “Un patrimonio ideale  questo – conclude Luca – che rimarrà comunque sul territorio”.

Un ricordo accorato dell’assessore Sara Funaro, che lo affida alle pagine di Facebook: “Paolo Coccheri è stato e rimarrà una figura importante per quei cittadini che vengono considerati invisibili e che per lui sono stati sempre i primi. Uomo schietto, passionale e visionario ha fondato la Ronda della carità e gli Angeli della città, che ancora oggi rimangono punti di riferimento per i senza dimora e realtà che animano con passione e amore verso gli altri le strade della nostra città. Paolo ha dedicato la sua vita agli altri come un missionario che viene chiamato e senza farsi tante domande. Ha risposto a quel richiamo che racchiude il valore più profondo della solidarietà. Paolo è sempre stato un uomo diretto, pronto ad applaudire le buone azioni e allo stesso tempo pronto a criticare e a lottare per i suoi ideali. Tante sono le mail che negli anni mi ha inviato per esprimere il suo pensiero sulle azioni dell’amministrazione, tanti sono stati i confronti con lui, non solo sui senza dimora ma anche sui temi dell’illegalità e della lotta alle mafie, altro tema a lui molto caro: diceva sempre “dove non c’è legalità non c’è sviluppo e tantomeno progresso, ma solo violenza prepotenza e morte”. Gli incontri con lui avvenivano sempre per le strade di Direnze, le sue amate strade, che negli anni ha battuto notte e giorno per dare un conforto e un sorriso a chi viveva per strada.

Porterò sempre con me un ricordo: era l’ottobre del 2018 per i 25 anni della Ronda della carità, eravamo all’Albergo popolare, luogo amato da Paolo come le strade di Firenze, una festa speciale con tutti gli amici della Ronda, con tutti quelli che hanno sempre sentito quei valori della solidarietà come parte della propria vita e del proprio operato come volontari e come professionisti. Paolo aveva gli occhi che brillavano di gioia come un bambino e i suoi discorsi racchiudevano tutto l’amore che aveva dedicato a queste realtà, senza lasciare da parte quella vena pungente che richiamava a perseguire le buone azioni e che era tratto distintivo del suo carattere. Caro Paolo il tuo ricordo e le tua azioni rimarranno sempre con noi vive nei luoghi simbolo dell’accoglienza come l’a
Albergo popolare. Resteranno vivi nelle strade di Firenze che ti ricorderanno”.

Foto di copertina, http://www.paolococcheri.com/index2.htm, interno: Luca Grillandini

 

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