Firenze – I numeri fiorentini presentati oggi nel corso della conferenza stampa “Firenze in numeri” a Palazzo Vecchio, tratteggiano un quadro tutto sommato positiva della città. A presentare i dati, il sindaco Dario Nardella col consigliere alla statistica Enrico Conti. Fra le affermazioni sostenute dai dati presentati dall’amministrazione, anche quella di una sostanziale narrazione sbagliata (dovuto a una sorta di illusione ottica, sostiene Conti) rispetto al numero delle residenze a Firenze, dal momento che la “fuga” da Firenze non esisterebbe nei fatti; anzi, in controtendenza, sembra che la città del giglio abbia attratto una seppur minima percentuale in crescita di residenti. Per quanto riguarda il quadro economico, Firenze sembra reggere l’impatto della pandemia, sebbene il malessere nascosto ci sia.
“I dati fotografano un quadro d’insieme – spiega il sindaco – e nell’insieme la città può dirsi resiliente. Tuttavia, uno degli obiettivi che ho dato alla giunta per costruire il bilancio 2023 – ha concluso Nardella – è l’attenzione ai più deboli, alle persone svantaggiate, alle famiglie in difficoltà. Anche se diminuisce la disoccupazione e crescono i consumi, e quindi aumenta anche il Pil dell’area fiorentina, bisogna però dire che aumentano anche le famiglie in fascia di povertà. Un dato nazionale ancora più allarmante, ma che esiste anche a Firenze. Per questo nel bilancio del prossimo anno, grande attenzione verso i temi del welfare, l’assistenza ai più deboli, alle famiglie in difficoltà”.
I numeri – Per i residenti, sottolinea il consigliere Enrico Conti, al 30 novembre 2022 si registrano 367.920 residenti, dato in leggera crescita rispetto agli anni precedenti. Si sarebbe dunque rivelata priva di fondamento l’idea di una fuga da Firenze verso non si sa dove. Il saldo naturale è stabile nel 2022 rispetto allo scorso anno ed è come noto negativo da diversi decenni, in linea con quanto avviene nel complesso del paese e del continente europeo.
Il saldo migratorio nel 2022 risulta largamente positivo: da gennaio a novembre gli immigrati superano gli emigrati di oltre 4.000 unità. Un saldo migratorio sempre positivo negli ultimi anni con la sola eccezione del 2020 dove la mobilità è stata fortemente ridotta dalle misure adottate per contrastare il Covid 19.
Le più recenti previsioni demografiche comunali fino al 2031 danno per l’Italia un calo complessivo di oltre un milione di residenti, -2,1% in percentuale. Per Firenze le previsioni comunali segnano una diminuzione di -0,9%, più contenuta del dato nazionale. Tra le principali città italiane, solo per Milano e Bologna si prevede una leggera crescita dei residenti mentre tutte le altre città decrescono. “I residenti sono rimasti stabili e lo sono da 20 anni con minime differenze tra un anno e un altro – spiega Conti – la sensazione che i residenti diminuiscano potrebbe essere dovuta a una sorta di effetto ottico, a sua volta dovuto ad esempio alle verifiche e cancellazioni che si sono tenute periodicamente negli uffici dell’anagrafe, producendo la sensazione che la popolazione residente si sia assottigliata”. Del resto, come su queste pagine varie volte, abbiamo richiamato il tema della residenza che, anche a causa di una serie di procedimenti complessi (che hanno causato anche una sentenza della Corte d’Appello di Firenze avverso le modalità comunali di concessione delle residenze) ha prodotto negli anni, a partire dal 2017, tante cancellazioni spesso de iure ma non de facto (https://www.stamptoscana.it/residenze-1188-cancellati-nel-2017-nei-primi-sei-mesi-del-2018-sono-756/). Tornando ai dati tuttavia, alcuni numeri sono ineliminabili: la perdita di 100mila residenti negli ultimi 40 anni, ad esempio, e il fatto che Firenze sia ancora al di sotto dei numeri degli anni ’50 (383.713 nel 1950), passando dall’impennata del decennio 1970-80 in cui i residenti erano fra i 460.944 e i 460.924, ai 367.920 di oggi. Ancora non elaborati i dati della pandemia. Nel mezzo, come spiega Conti, il forte calo delle nascite, la fuga verso Comuni limitrofi (una spinta durata fino al 2007 circa) le verifiche degli elenchi dell’anagrafe (basti pensare che dal 2017 ad oggi sono state cancellate più di 21mila persone) che hanno creato l’effetto ottico di cui parla Conti. E comunque, tutto rientra nella dinamica nazionale senza particolari peculiarità, spiega ancora Conti, per Firenze.
Dal punto di vista economico, assistiamo anche a un leggero aumento delle unità locali delle imprese sul territorio fiorentino tra il 2019 e il 2022 (+0,1%). I dati per il 2022 segnalano una buona crescita del valore aggiunto: +3,7% anche se non sono ancora recuperati i livelli pre Covid. Per il 2023 e il 2024 la crescita è prevista a livelli più bassi anche a causa di un contesto internazionale meno favorevole. Un trend simile al valore aggiunto lo mostrano sia i consumi finali delle famiglie sia il reddito disponibile per i quali si prevede una buona chiusura per il 2022 a fronte di un 2023 e 2024 più contenuti ma comunque positivi. Le esportazioni hanno registrato una leggera battuta di arresto per il 2022 (-1,9%), dopo un 2021 da record. Nel 2023 e 2024 dovrebbe tornare il segno positivo. Le importazioni registrano un segno leggermente positivo per il 2022 che dovrebbe consolidarsi per il 2023 e il 2024. Sul fronte del mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi su +5,4% per il 2022, con un calo significativo rispetto al 2021. Le previsioni per 2023 e 2024 sono in linea con il dato del 2022. Qualche criticità si segnala dalla produttività del lavoro, in calo di -3,4% nel 2022 e che dovrebbe tornare positiva solo nel 2024. Sembra di essere lontani mille miglia sia dai dati sul lavoro, in particolare sull’occupazione, resi pubblici dai veri focus della Ires per la Cgil in questo periodo, sia dalle stime della Caritas cittadina e regionale, ma è probabile che l’ “effetto ottico” sia questa volta dovuto al fatto che il dato statistico generale non fotografa, ad esempio, la natura dei contratti o l’entità (congrua o meno per vivere) dei salari. “Aumenta la popolazione – ha sottolineato il consigliere alla statistica Enrico Conti – i dati smentiscono ogni lettura superficiale di fuga dalla città. Cresce l’economia, Firenze è resiliente: è dunque pronta ad affrontare le sfide dei prossimi mesi e dei prossimi anni. Con un’attenzione particolare alla difesa dei più deboli”.