Firenze in marcia, migliaia in corteo, il grido: “Pace ora!”

In testa la sindaca Funaro con Padre Gianni, con lo striscione “Fermiamo le guerre”

Firenze – Marcia per la pace, l’appello non è caduto nel vuoto, anzi, sono migliaia le persone che stanno partecipando all’evento che riempie Firenze di bandiere della Pace, slogan, striscioni, colori. E anche vessilli della Palestina.

Ad aprire il corteo, la sindaca di Firenze Sara Funaro, l’abate di San Miniato Padre Gianni, presente l’imam Ezzedin Elzir. La mobilitazione fiorentina si inserisce nella Giornata di mobilitazione nazionale per la Pace che decorre oggi ed è stata promossa dalle cinque Reti promotrici della Giornata, Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci ed è una delle manifestazioni che si tengono oggi in 7 piazze italiane (come i colori di un arcobaleno pacifista), simboliche della società civile che chiede percorsi di pace, disarmo, giustizia sociale e climatica.
“L’intento è raccogliere e rendere evidente come la grande maggioranza dell’opinione pubblica italiana voglia un cambio di rotta delle istituzioni nazionali ed internazionali: le guerre che devastano il mondo devono essere fermate, per iniziare a costruire un tempo della Pace possibile. Ora”.

Fra i gonfaloni di svariati Comuni toscani, sventolano le bandiere della Cgil, dell’Anpi, di Emergency. Il corteo si sta dirigendo verso piazza Santa Croce, dove sono previsti interventi di  Massimo Valpiana (presidente del Movimento Nonviolento) e Giulia Torrini (presidente di Un Ponte Per) insieme a momenti artistico musicali (Letizia Fuochi con Frank Cusumano; Gaia Nanni con Alessio Sardelli, Gabriele Doria e Roberto Beneventi).

La sindaca Funaro sottolinea la tradizione pacifista della città: “Firenze continuerà a essere la città della pace”, ricordando “la bellissima manifestazione organizzata da padre Bernardo” per giungere all’oggi”.  Una vocazione, quella di Firenze per la pace, che deve essere salvaguardata nel futuro, anche attraverso il ruolo dei sindaci, delle associazioni e delle organizzazioni che “possono tenere alta l’attenzione”. Per Padre Bernardo è l’umanesimo la via della pace che “Firenze non si stanca di proporre al mondo”. Un umanesimo che è via “alternativa alla guerra, alla violenza e all’esclusione” . Il segretario regionale della Cgil Rossano Rossi, mette l’accento sul fatto che senza pace “non c’è lavoro, viene meno il futuro, rimangono solo morte e distruzione. La posta in palio è troppo alta – conclude – non ci stancheremo di protestare contro la guerra”. Gli fa eco, Bernardo Marasco, segretario Cgil di Firenze: “L’involuzione violenta della guerra rischia di farci scivolare in un mondo senza futuro. Non dobbiamo rassegnarsi a questo”.

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