Firenze: in città “più animali che cristiani”

Firenze – Sono 199.751 i cani iscritti all’anagrafe e poco più di 250.000 i gatti, un numero notevole di animali d’affezione, in larga misura concentrati nelle città. Ogni anno sono più di quattromila le nuove iscrizioni all’anagrafe canina, duemila le registrazioni di variazione anagrafica, diecimila le procedure di ricerca in Banca Dati.

La nuova piattaforma SISPC (Sistema Informativo Sanitario per la Prevenzione Collettiva) e il nuovo applicativo di anagrafe canina dell’Igiene urbana veterinaria dell’Ausl Toscana Centro hanno permesso di utilizzare al meglio l’azione sussidiaria dei veterinari libero professionisti, consentendo di monitorare l’andamento demografico degli animali d’affezione in particolare di cani e gatti, meno di altre specie di animali domestici verso i quali non esiste obbligo di legge per la loro registrazione. 

Per i cani l’iscrizione all’anagrafe è obbligatoria dal 1987. Fino al 2001 veniva effettuata tramite tatuaggio, dal 2001 con microchip sottocutaneo.  Tale iscrizione può essere effettuata presso gli ambulatori sia aziendali sia dei veterinari libero professionisti. Per i gatti l’iscrizione all’anagrafe tramite identificazione con microchip è facoltativa. 

Su 649.298 cani registrati in Toscana, 199.751 sono dell’Ausl Toscana Centro di cui 93.781 di Firenze, 48854 di Pistoia, 19139 di Prato e 37977 del territorio Empolese Valdelsa e del Valdarno Inferiore. Questa presenza non sempre è priva di problemi sanitari: morsicature e randagismo sono i fenomeni negativi più frequenti. 

Nel 2015 sono stati controllati 886 cani per morsicature, più di un terzo dei casi verificatisi in Toscana. Nell’ambito del controllo del randagismo, su tutti i territori dell’Ausl Toscana Centro (Firenze, Pistoia, Prato, Empoli) nel 2015 sono stati recuperati 2360 cani (abbandonati o smarriti). Il 70% di questi è stato restituito ai proprietari grazie all’anagrafe. Se a questa percentuale si aggiunge anche quella relativa ai cani adottati da nuovi proprietari in canile, il buon esito di tale attività arriva fino al 96%. 

Le attività sanitarie sugli animali di città dell’Igiene urbana veterinaria (regolate da un quadro normativo in evoluzione, in coerenza con l’accresciuta sensibilità collettiva verso la tutela degli animali) comprendono anche il monitoraggio delle colonie feline. Per tenere sotto controllo una popolazione capace di performance demografiche notevoli come quella dei gatti, nelle 2590 colonie feline censite in ambito aziendale, sono effettuati ogni anno circa quattromila interventi di sterilizzazione. 

Questa attività istituzionale, che prevede l’utilizzo di apposite sale operatorie, è affiancata dall’opera di veterinari libero professionisti convenzionati, che permette una buona copertura del territorio. Gli interventi complessivi dell’igiene urbana veterinaria aziendale devono la loro efficacia anche a una fattiva collaborazione con enti, associazioni di volontariato, professionisti pubblici e privati, che garantiscono quotidianamente una proficua sinergia tra tutti i soggetti della rete territoriale.

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