Firenze – “Un conto è dare voce a critiche che riguardano la Cgil, la Cisl, gli stessi sindacati di base – dicono dal nucleo fiorentino dei Carc – un conto è essere accostati a minacce e a un proiettile spedito in busta a un rappresentante sindacale”. Non ci stanno, i Carc, a essere “messi nel mezzo”, come dicono, in una storia da cui sono lontani mille miglia, ovvero dalla lettera minatoria recapitata con un proiettile dentro al segretario fiorentino FIM-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini.
Una “montatura” secondo i Carc, che è un modo di approntare “sponda al gioco degli opposti estremismi, provando inutilmente a colpire un Partito (il Partito dei Carc) particolarmente impegnato a fianco della resistenza e delle lotte delle masse popolari, in particolare della classe operaia. Un Partito che ha dato il proprio contributo alla costruzione di quel fronte unitario, solidale e di classe che abbiamo visto sfilare per le vie della città, in occasione dello sciopero dell’11 ottobre indetto dal sindacalismo di base”. Sulla vicenda, il partito dei Carc ha organizzato un incontro con la stampa per venerdì alle 12.