Firenze – La ferita, la città, la ricostruzione, la sfida del cambiamento climatico. Sono questi, i nodi che hanno contrassegnato il contributo del sindaco Dario Nardella oggi al consiglio dedicato all’alluvione del ’66. E giustappunto dalla propria dolorosa storia di rapporti con l’Arno, nasce l’esgenza di una nuova sfida che guarda al futuro e al cambiamento climatico, e che si sostanzia anche nel dichiarare la disponibilità di Firenze a ospitare la decima edizione del World Water Forum nel marzo 2024, il più grande evento internazionale sul tema dell’acqua: una piattaforma unica di eventi e di dibattiti con i principali stakeholder mondiali. Al ricordo dell’alluvione nel Salone dei Duegento di Palazzo Vecchio hanno partecipato anche il presidente di Firenze Promuove Franco Mariani, il capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli e il segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale Massimo Lucchesi.
“Credo che dobbiamo cancellare la parola emergenza – ha continuato il sindaco – non esiste più un’emergenza ambientale, ormai prevale la quotidianità nel rapporto con la natura che si ribella ad un consumo squilibrato, e forse inconsapevole, delle risorse del nostro pianeta. La cosa che più allarma è che in più occasioni i nostri Paesi si sono trovati impreparati di fronte a questo cambiamento climatico così massiccio e repentino. Per fortuna però negli ultimi tempi la consapevolezza è aumentata, anche grazie alla memoria”.
Memoria che per Firenze si fa storia. “Firenze ha sempre dovuto misurarsi con la furia del suo fiume – ha aggiunto il sindaco – fin da quando si sono formati i primi insediamenti urbani sulle rive dell’Arno. L’ultima, l’alluvione del 4 novembre 1966, è ancora viva nei nostri ricordi e nella memoria di chi l’ha vissuta e ancora una volta vorrei esprimere il cordoglio più profondo alle famiglie delle vittime e ringraziare tutte quelle persone che si sono attivate per ridurre i danni alle persone e alle cose e l’impatto devastante sulla città”. Il sindaco ha definito l’alluvione del ’66 “il primo vero fenomeno globale – ha proseguito Nardella – al quale hanno assistito, grazie anche alla televisione, le popolazioni di tutto il mondo e forse anche per questo arrivarono in città da ogni parte del mondo persone di diversa provenienza sociale e culturale per aiutare quella che è considerata tuttora un simbolo universale, una città del mondo”.ù
Il sindaco ha quindi comunicato che la città di Firenze intende proporre la propria disponibilità ad ospitare la decima edizione del World Water Forum nel marzo 2024, il più grande evento internazionale sul tema dell’acqua: una piattaforma unica di eventi e di dibattiti con i principali stakeholder mondiali. “Il Forum è un’occasione di riflessione ma anche di scambio di pratiche e di azioni. Noi pensiamo di avere le capacità organizzative e anche la cultura per ospitare con un ruolo attivo un appuntamento di questo livello”.
“Siamo in dirittura d’arrivo per ufficializzare la candidatura di Firenze al Forum mondiale dell’acqua. È una sfida difficile che ci impegneremo a portare fino in fondo. Ci sono altre città importanti candidate, ma abbiamo ottime carte, ci alleeremo anche con altre città italiane del centro Italia. Gli investimenti che abbiamo fatto sull’acqua – ha continuato il sindaco – sono importanti: l’Arno oggi è molto più pulito di 10 anni fa grazie anche a tutto il sistema di confluenza delle acque sporche della riva sinistra e abbiamo realizzato il Parco del Mensola, che è una delle più grandi casse di espansione in Toscana, e anche molti altri interventi che riguardano in generale l’uso della risorsa acqua nel nostro territorio. Lavoriamo a 360 gradi e quindi possiamo farci forti di questa esperienza per candidare Firenze a questo forum”.