Firenze – Evviva, ci sono i soldi e possiamo fare un sacco di cose. Le parole ovviamente non sono esattamente quelle adoperate dal sindaco Dario Nardella e dal superassessore al Bilancio Lorenzo Perra, ma certamente il tono era quello, come confermavano le facce giulive degli assessori, tutti insieme seduti nella Sala d’Arme trasformata in una scatola delle meraviglie.
Già perché la presentazione del Bilancio di previsione 2016 del Comune di Firenze è stata anche un magnifico (anzi, magnificent) spettacolo multimediale con le grandi pareti ad arco gotico usati come schermi di luci, colori e numeri, tanti numeri.
Quello più importante è 72 milioni che possono essere usati quest’anno grazie alle nuove norme della legge di stabilità, uscendo da quella gabbia di stupidità qual era il vecchio patto di stabilità. Così Nardella, in quello che ha definito, debitamente hashtaggato “anno del fare” , ha annunciato un volume di investimenti pari a 103 milioni, di cui 28,7 già partiti.
L’elenco degli interventi è lungo: 52 strade (48 chilometri) rimesse a nuovo, 22 piazze, 31 impianti sportivi e poi le alberature (circa 3 milioni) il sociale. Sono previsti anche 6 milioni di interventi in “art bonus” le agevolazioni per gli investitori privati. Così, tanto per festeggiare come ha detto Nardella il compleanno di Palazzo Vecchio.
Certo queste risorse straordinarie del Fondo pluriennale vincolato sono disponibili solo quest’anno (si spera anche per l’anno prossimo) ha precisato Perra, ma intanto festeggiamo perché la città ha la possibilità di crescere e rinnovarsi soprattutto nei quartieri periferici. “Si possono fare tante cose – ha esordito Nardella – per il verificarsi di una serie di circostanze virtuose e difficilmente replicabili: lo Stato non taglia fondi ai Comuni, ed è la prima volta e libera le risorse del Patto di Stabilità, anche se ciascun Comune deve rispettare regole di bilancio più stringenti, cioè deve dimostrare maggiori certezze di entrata e di uscita”.
Per il resto i pilastri metodologici del bilancio 2016 sono noti, ma vale la pena ribadirli. Meno tasse, una visione del turismo sostenibile, economico e ambientale, nessun taglio ai servizi ai cittadini, più risorse nelle partite correnti all’ambiente, alla sicurezza, alla cultura e allo sport.
In totale, fra abolizione dell’Imu sulla prima casa, le riduzioni previste per chi si vede gli immobili occupati abusivamente (anche quelli non abitativi) e quelle per le abitazioni in comodato ai figli, i fiorentini risparmieranno nel 2016 398,42 euro ciascuno. “Siamo la città italiana con le tasse più basse visto che per esempio l’Irpef è allo 0,2% e che fino a 25mila euro di reddito non si paga, contro una media italiana dei capoluoghi dello 0,77%.
Per quanto riguarda il turismo sostenibile, cioè la tassa di soggiorno, Perra si attende un gettito di 30 milioni, un aumento del 50% rispetto al 2013 e due milioni in più rispetto al 2015 grazie al trend turistico in crescita e 24,7 milioni dai bus turistici nonché dal recupero delle elusioni dei “furbetti delle locazioni”. Fra l’altro Nardella ha chiesto al Governo di cambiare il criterio della tassa per ancorarla non più alle stelle, ma al prezzo delle camere. Risparmi notevoli saranno ottenuti grazie alla Silfi che acquisterà direttamente l’energia elettrica e alla trasformazione dell’illuminazione a led.
Fra le più severe regole di bilancio degli enti locali c’è anche quella degli accantonamenti per la copertura di crediti con dubbia riscossione che quest’anno è del 55% rispetto all’ammontare complessivo del dovuto (nel 2015 era il 36%) che per Firenze significa tenere da parte 21 milioni: “Diventeremo più efficienti nella capacità di incasso – ha annunciato Perra – dandolo in gestione all’esterno, e nella lotta all’evasione”.