Firenze – Aumentano ancora gli “articoli 90” a Firenze, ovvero gli assunti dall’amministrazione comunale con il metodo della “nomina” diretta. In altre parole, i nuovi assunti non passano, come è la regola per la PA, dal concorso pubblico. Con due determine del 28 dicembre 2017, la 09646 e la 09645, l’amministrazione comunale ha proceduto all’assunzione di due ulteriori articoli 90, uno come collaboratore del sindaco Nardella e uno come responsabile di segreteria dell’assessore Del Re.
A diffondere la notizia è l’Usb, che specifica che si tratta di due assunzioni in categoria D1 (circa 26mila euro annue di stipendio), ma anche che ai “prescelti” viene attribuita, “oltre alla retribuzione prevista dal contratto, anche una indennità ad personam per un importo annuo pari a 27.376,30 euro per il collaboratore del sindaco, e di 16.917,24 euro per il responsabile di segreteria dell’assessore allo sviluppo economico”.
Di fatto, sottolineano dal sindacato di base, si tratta di due episodi per niente eccezionali, in quanto queste assunzioni a chiamata si pongono in totale continuità con ciò che è stato messo in atto da parte delle ultime amministrazioni. Il che significa, secondo gli esponenti dell’Usb, “privilegiare l’assunzione di “fedeli servitori”, a discapito invece del potenziamento di servizi ed uffici che risultano ogni giorno più sguarniti di personale”.
“La storia si ripete e diventa farsa – dicono dall’Usb – infatti, mentre non si procede ad assumere il personale indispensabile, mentre non si bandiscono i tanto decantati concorsi, mentre i lavoratori precari in Comune crescono a dismisura e non si affronta il problema della loro stabilizzazione, l’amministrazione non trova di meglio che continuare nella politica dell’assunzione degli “eletti” per la “propria corte”.”.