Firenze – “ Credette Cimabue ne la pittura/ Tener lo campo, e ora ha Giotto il grido/ Sì che la fama di colui è scura” è la celebre terzina di Dante, suo contemporaneo, che nel XI canto del Purgatorio testimonia la grandezza di Giotto e il riconoscimento della superiorità della sua arte rispetto a quella del maestro Cimabue, ma furono in molti, tra i letterati coevi, a riconoscere la sua grandezza, “nostri aevi princeps” per il Petrarca, il maggiore della sua epoca, “ e ancora “il miglior dipintor del mondo” per il Boccaccio che nel Decameron lo descrive così : “ebbe uno ingegno di tanta eccellenzia, che niuna cosa dà la Natura, madre di tutte le cose e operatrice col continuo girar de’cieli, che egli con lo stile e con la penna o col pennello non dipignesse sì simile a quella, che non simile, anzi più tosto dessa paresse, in tanto che molte volte nelle cose da lui fatte si truova che il visivo senso degli uomini vi prese errore, quello credendo esser vero che era dipinto.”
Con una conferenza che si è svolta domenica 8 gennaio nella Sala del Gonfalone del Palazzo Pegaso a Firenze, Eugenio Giani, Presidente del Consiglio della Regione Toscana ha dato il via alle celebrazioni per l’anniversario dei 750 anni dalla nascita di Giotto di Bondone che ricorrono quest’anno, all’incontro hanno partecipato anche Roberto Izzo Sindaco di Vicchio e la storica dell’arte Cristina Acidini Presidente dell’Accademia delle Arti e del Disegno.
E’ stata in questa occasione che il Presidente del Consiglio della Regione Toscana ha ribadito l’intento di onorare ogni anno, nella data dell’8 gennaio, la memoria di questo grande artista unanimemente considerato il padre della pittura moderna. “ La sua fu una vita intensa – ha detto Eugenio Giani – che in qualche modo uscì dai canoni dello stereotipo dell’artista. Già in vita fu il punto di riferimento dell’arte non solo figurativa, il cardine dell’estetica del 1300 e dei secoli a venire. Ci troviamo di fronte a un grandissimo dell’arte mondiale di tutti i tempi, le cui testimonianze oggi si perdono in tutto il globo: da New York a Londra, passando per Parigi, Firenze, Berlino. Ci troviamo –ha proseguito Giani – davanti alla più diretta testimonianza di ciò che la Toscana è stata ed è per la cultura in generale: punto di riferimento e crogiolo della Storia del nostro mondo.”
Tre le iniziative che il Consiglio della Regione Toscana dedicherà in questo anno alla figura di Giotto, una mostra di arte contemporanea, un premio dedicati agli artisti toscani contemporanei e una grande convegno da realizzarsi insieme alla direzione degli Uffizi e con la Casa di Giotto.
“ La terra di cui sono sindaco – ha detto Roberto Izzo, sindaco di Vicchio – terra feconda dal punto di vista artistico, del quale Giotto è assoluto protagonista e orgoglio per ogni cittadino di Vicchio, di Firenze e della Toscana”.
Infine Cristina Acidini, la prima donna della storia a ricoprire la carica di Presidente dell’Accademia voluta dal Vasari ha detto “ Sono onorata di essere qui ad aprire un anno che dovrà essere per forza dedicato a Giotto. Artista completo, promotore della propria attività ma anche riconosciuto in vita. E’stata una grande idea quella di iniziare oggi le celebrazioni di Giotto, in questo 8 gennaio che è unica data certa che ci lega all’artista di Vespignano”.
La mattinata si è poi conclusa con l’apposizione di una corona di fiori sul monumento funebre dell’artista che si trova in Santa Maria del Fiore, Duomo di Firenze.