Mantenimento di un sito produttivo a Formigine, impiego iniziale di 16 lavoratori (su un totale di 42) e riavvio dell’attività nell’arco di 8-15 mesi. E’ quello che prevede l’accordo sul piano industriale della Firem srl, siglato ieri in Regione Emilia-Romagna. L’azienda, finita nella bufera un mese fa per la chiusura dello stabilimento e il tentativo di “fuga” in Polonia, si è impegnata a mantenere a Formigine uno stabilimento per la produzione di resistenze flessibili, un prodotto che si ritiene di alto valore aggiunto e con buone prospettive di mercato.
Per la realizzazione di tale produzione l’azienda prevede l’impiego iniziale di 16 lavoratori. Il finanziamento del progetto è legato alla cessione di un immobile di proprietà a Formigine ed alla locazione di un impianto idoneo nello stesso comune. Per questo motivo si è previsto l’avvio dell’attività nell’arco temporale oscillante tra gli 8 e i 15 mesi. “Un punto di partenza – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli – è solo iniziato il confronto sul piano industriale. Il nostro auspicio è cheL’azienda resta a Formigine, dopo quanto successo, l’approccio dell’azienda sia serio e concreto e che dia nuove prospettive ai lavoratori e al territorio”.
La Firem si è impegnata inoltre a versare entro il 30 settembre la cifra complessiva di 11 mila euro, da ripartire per ogni lavoratore, come quota di ulteriore acconto della retribuzione di luglio 2013, e ha inoltre proposto di saldare interamente la mensilità di luglio e di agosto con quattro rate mensili a partire dal 15 ottobre prossimo. “Abbiamo già verificato la disponibilità delle banche modenesi ad anticipare la cassa integrazione relativa all’ultima settimana di agosto e al mese di settembre – spiega l’assessore alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli – un’opportunità che possiamo realizzare grazie al protocollo d’intesa sottoscritto da Regione e Provincia di Modena con le banche del territorio”.
L’ azienda – fa sapere la Regione con una nota – su sollecitazione delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni ha confermato il proprio impegno per il riconoscimento di tutte le forme di sostegno al reddito consentite dalla legislazione vigente nei casi di crisi aziendale, e ha dichiarato la propria disponibilità ad esaminare anche l’utilizzo del contratto di solidarietà dopo aver verificato le condizioni organizzative, e a collaborare con le Istituzioni e i sindacati per costruire prospettive di reimpiego per tutti i lavoratori. All’indomani del tentativo di chiusura, era subito stata attivata la cassa integrazione a salvaguardia dei lavoratori.
Con la firma dell’accordo di ieri, l’azienda potrà ritirare i componenti e le parti meccaniche di proprio interesse dallo stabilimento di Formigine, che erano rimaste bloccate dopo le proteste dei lavoratori che avevano scoperto il trasloco di Ferragosto.