Como – Presentato a Villa Erba sul lago di Como in occasione della sesta edizione di Orticolario, sofisticata e attenta manifestazione sul giardinaggio andata in scena dal 3 al 5 ottobre, l’Aster-oide delle fiorentine Ludovica Ginanneschi e Meri Iacchi ha vinto il premio come «giardino in cui convive l’equilibrio tra arte e natura».
Selezionato attraverso un concorso internazionale per la sezione Giardini Creativi, Aster-oide nasce prima di tutto come un gioco linguistico per rendere omaggio al fiore aster, “fiore a stella”, a cui questa edizione di Orticolario è stata dedicata.
Pensato come un intervento di land-art, il giardino riproduce sul terreno il cratere originatosi dall’impatto di un immaginario asteroide con il pianeta Terra, dal cui fulcro esplode una profusione di coloratissimi aster. Camminando nel giardino di Villa Erba lo spettatore è attirato da una certa anomalia e deformità del terreno e solo avvicinandosi e salendo su una piattaforma può avere la percezione dell’intero giardino e cogliere il messaggio che Aster-oide vuole dare: molto spesso le cose belle sono nascoste nelle pieghe della realtà e a volte l’impatto con qualcosa di potenzialmente distruttivo non è altro che la nascita di un qualcosa di originale e stimolante.
Ludovica Ginanneschi, garden designer diplomata alla Inchbald School di Londra e vincitrice della medaglia d’oro al Hampton Court Palace Flower Show del 2009 (Best Conceptual Gardens) e del 2010 (Best Sustainable Garden) ha progettato Aster-oide insieme a Meri Iacchi, artista visiva la cui ricerca si concentra ultimamente sulla frammentazione e ricostruzione di segni e immagini tratti dalla natura e dalla relazione che l’uomo ha con essa e che ha recentemente approfondito queste sue ricerche nelle mostre Connected del 2013 (Museo dell’Orto Botanico di Firenze) e Connected#Palermo del 2014 (Museo dell’Orto Botanico di Palermo). Le due creative, incontratesi a Firenze proprio grazie a questi interessi convergenti, hanno messo insieme le loro competenze e pensato a questo progetto come un vero e proprio lavoro a quattro mani.
Aster-oide, spiega Ludovica Ginanneschi, è un giardino concettuale: “Il giardino è da tempi immemorabili conforto e delizia degli esseri umani. Dal ‘Paradiso’ degli Imperatori persiani ai parchi pubblici delle nostre città, gli spazi verdi sono da sempre il luogo in cui l’uomo si reca per cercare di lenire le fatiche della vita quotidiana, ritagliandosi un angolo tutto per sé, che lo faccia sentire in contatto con la natura, le sue leggi, la sua bellezza.
Ma da qualche decennio alcuni giardini sono disegnati per svolgere un ruolo ben diverso. Un ruolo più al passo coi tempi, che li trasforma in colorato mezzo di comunicazione con un messaggio di volta in volta sfacciato o riflessivo, etico o provocatorio. Giardini non più come confortevoli rifugi dove ripararsi dal mondo esterno e stare in pace con se stessi, bensì avamposti da cui lanciare appelli, paesaggi con un proprio linguaggio e un significato ben preciso. La metamorfosi di un concetto da idea astratta a forma fisica e tangibile è il cuore di ogni giardino concettuale il cui fascino è dato proprio da questa sua capacità di far vivere un’idea tramite la fruizione dello spazio”.
Aster-oide ha divertito, incuriosito e fatto riflettere i ventottomila visitatori di Orticolario, conducendoli verso un’evoluzione del concetto di giardinaggio che, nel rispetto della natura e della tradizione, si apre alla sperimentazione e alla ricerca di sguardi nuovi.