Firenze – Franchi gremito nonostante l’ora di pranzo, giornata splendida, Ribery proclamato dalla Lega di serie A come miglior giocatore, De Paul tra i bianconeri osservato speciale per un futuro mercato, Fiorentina invariata contro un’Udinese che invece schiera Nestorovski e Sema in avanti. Una festa di calcio, dopo il minuto di silenzio per la morte del presidente Squinzi, una festa solo sugli spalti perché la partita in campo è complicata.
Ma questa Fiorentina sa soffrire, sa aspettare, sa insistere e partita dopo partita con cinismo, lucidità e carattere riesce a trovare il bandolo della matassa. E ora ha la consapevolezza della propria forza, ha una classifica che all’inizio del campionato non sembrava possibile. E ha un leader carismatico, un guerriero, un trascinatore: Franck Ribery. Che oggi non ha fatto sfaceli ma che da solo mette in crisi centrocampo e difesa avversari. Basta che prenda palla e la Fiorentina cresce, è pronta a mordere, è un colpo in canna.
Grazie anche a questa fondamentale vittoria contro una Udinese brava a far girare la palla e abbassare i ritmi, brava e furba a costringere la Fiorentina a cercare di superare il muro di centrocampo con lanci lunghi ma imprecisi e contropiede veloci ma precipitosi sempre per Ribery e Chiesa.
Dal 36’ la partita si anima con un gol di Nestorovski che segna ma si vede annullare il gol dal Var e che sul rovesciamento di fronte va a salvare sulla linea su conclusione ravvicinata di Castrovilli. Poi Pezzella sfiora il gol sugli sviluppi di un corner ma sono fiammate che fanno solo sperare in un secondo tempo migliore.
Una speranza che diventa realtà al 71’ con il gol di Milenkovic bravo a sbloccare una partita che rischia di riflettere quell’amica del primo tempo, che non decolla e che falli più o meno tattici spezzettano in continuazione. FinoPoche emozioni fino all’8’ quando Samir si fa rubare palla da Chiesa che però non riesce a concludere per il disperato recupero dello stesso Samir che poi è costretto ad abbattere Castrovilli al limite dell’area. Batte Ribery che sfiora il palo.
La partita si scalda: Tudor che dall’area tecnica entra in campo, viene espulso, i viola sostituiscono al 63’ Badelj con Benassi e Ribery da’ fondo a tutte le sue energie. Sembra solo lui in grado di una invenzione che invece arriva su corner con una incornata di Milenkovic. Un minuto dopo il neo entrato Cristoforo manda a lato di poco il gol del pari mentre al 78’ Dalbert obbliga Musso a un difficile intervento di istinto. Castrovilli, applauditissimo, lascia il posto all’80’ a Zurkowski, mentre l’Udinese lancia in campo giocatori più offensivi.
Ma la standing ovation è ancora una volta per Ribery che all’85’ cede il posto a Ghezzal con il risultato che comunque rimane invariato. Per una vittoria che consacra Ribery, anche oggi indomabile, nuovo idolo di Firenze. Estenuante, virale e ripetuto all’infinito il coro Franck, Franck …. lanciato dalla Fiesole mentre Ribery viene intervistato a bordo campo.
Con lui che ringrazia avvicinandosi alla Curva per poi dare un buffetto a uno dei ragazzini schierati per il fair play all’ingresso del tunnel che porta negli spogliatoi.
Fiorentina-Udinese 1-0
FIORENTINA: Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli, Dalbert; Chiesa, Ribery.
All. Montella
UDINESE: Musso; Opoku, Ekong, Samir; Larsen, Mandragora, Jajalo, De Paul, Sema; Nestorovski, Okaka.
All Tudor
Arbitro: Prontera di Bologna, assist. Costanzo- Schenone, IV uomo Marinelli, Var Calvarese- Galetto