Fiorentina eliminata: illusioni perdute e fischi ingenerosi

Firenze – Colpe! Eccoci ai processi sommari e alle epurazioni. È da tanto che lo so. Il vero nemico della Fiorentina è il suo pubblico. E non perché non perdona, ma perché non capisce. Intendiamoci: anch’io sono deluso. Ma chi è che mi aveva illuso? Cosa avrei scommesso all’inizio di questa annata se mi avessero detto che la Fiorentina avrebbe dovuto rinunciare (per diverse ragioni e per tempi intollerabili) ai suoi attaccanti e avrebbe avuto una serie di altri infortuni che avrebbero limitato le prestazioni di giocatori come Pizarro o come Savic? Cosa si aspettavano ad agosto i “fischiatori” e i derisori di oggi (già, perché siamo arrivati, da maledetti toscani, anche all’irrisione!)?

Torno a dire che un po’ mi ero illuso anch’io, ma perché era stato bravo Montella ed erano stati bravi i giocatori a illudermi: tenendo a lungo in campionato una posizione di vertice che aveva fatto sperare anche nella Champions (che paradossalmente, se non avessimo sbagliato i rigori che abbiamo sbagliato, sarebbe ancora alla nostra portata), giocando bene e facendo risultato anche contro avversari ragguardevoli nelle coppe nonostante il turn over. È vero che si esce dall’Europa, ma per mano di un’avversaria superiore (una squadra che ha vinto tre volte quella coppa negli ultimi dieci anni), ed è anche vero che le imprese di battere la Roma a Roma in Coppa Italia, di battere la Juve a Torino, di eliminare il Tottenham dall’Europa le ha fatte quella stessa Fiorentina.

Cosa dovremmo dire, che era meglio se ci eliminava il Tottenham, così almeno ci si ridimensionava subito? Certo, con il senno di poi, uscire dalle coppe prima probabilmente non ci avrebbe fatto perdere con Verona, Cagliari e in altre circostanze(magari anche nel ritorno con la Juve in Coppa Italia) dove è mancata la testa e dove si pensava a risparmiarsi per possibili imprese tre giorni dopo. Ma sono argomenti, questi? Sarebbe come dire meglio morire a trent’anni piuttosto che morire a novanta ma con un po’ di acciacchi noiosi!

No, proprio non ci sto. Questo massacro morale non l’accetto. E tantomeno accetto che venga processato Montella. Cosa c’entra lui se in questo momento i difensori sbagliano lo sbagliabile e se all’attacco si collezionano diciotto calci d’angolo, un rigore, diciotto tiri contro sei dell’avversario, con possesso palla per quasi il settanta per cento della partita (sto leggendo le statistiche di ieri notte) e si perde 2-0? L’unica vera responsabilità che addosso a Montella è di aver caricato la partita di ieri di un valore simbolico: tutti i titolari in campo, senza Gomez (esplicitamente messo alla gogna come il colpevole di tutto), che dovevano dimostrare addirittura di poter rimontare!

Questo è stato autentico autolesionismo, con conseguenze forse a questo punto irreparabili. Perché ora che avevamo ritrovato un ottimo Ilicic lo riavremo insicuro e sfiduciato dopo aver giocato (e per niente male) in un ruolo non suo con addosso responsabilità che neanche le spalle di un Ronaldo avrebbero saputo reggere; perché ora ha anche ragione Gomez a dire “se ci fossi stato io, in una partita da vincere ad ogni costo…”; perché, da oggi, il tiqui taca dei Pizarro, dei Borja e dei Mati diventa improponibile se non si vuole essere fischiati da subito; perché anche Salah avrà da dubitare di sè se lo si ripropone in una trequarti affollata, senza sbocchi e senza un compagno di linea che sappia stare in area di rigore. Coerenza voleva che ieri sera Montella giocasse con una squadra un po’ più fresca di testa, magari sbilanciata in avanti, ma con una logica; perché (è tanto che lo ripeto) non si valorizzano Ilicic e Salah facendoli giocare in un fazzoletto e togliendo loro gli spazi di ripartenza in velocità e in progressione, e non serve Joaquin all’ala se non può crossare.

Da diverso tempo incoraggio a finire l’annata (o almeno a provare lo schema) con un 4-2-3-1: quattro difensori che coprano con attenzione e senza perdere la posizione, stando un po’ più bassi, due centrocampisti che sappiano far legna e sappiano proteggere la difesa rilanciando prontamente(Badelj e Kurtic), tre trequartisti (Salah e Ilicic potrebbero essere affiancati, secondo i casi e secondo lo stato di forma, da Joaquin, o da Diamanti, o da Vargas, o da Bernardeschi o addirittura da Borja Valero, un po’ come ha giocato anche ieri). E ovviamente senza rinunciare a un centravanti. Montella  ha impiegato quello schema anche a Catania, lo dovrebbe provare anche in queste ultime giornate di campionato, “facili”, ma che possiamo sbagliare per la sfiducia che ora sta attanagliando gambe e mente di tutti.

Alla fine, comunque, ci dovrà essere un redde rationem. Ma allora la dirigenza dovrà essere chiara una volta per tutte sugli obiettivi. Con il nostro tetto ingaggi è un miracolo se arriviamo sesti o settimi in campionato e se continuiamo a far bella figura in Europa come abbiamo fatto prima di Siviglia per due anni. Con Paloschi e Mario Rui negli appunti per la spesa sarà grassa arrivare davanti all’Empoli. Ma basta dirlo e saperlo prima. Il vero obiettivo della Fiorentina è mantenere una società sana, che cura i giovani, che forse avrà uno stadio, e che si prepara un futuro, magari neanche tanto prossimo, che va atteso con pazienza e con rispetto.

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