Firenze – La Fiorentina esce sconfitta per 4-0 dall’Olimpico venendo asfaltata dalla Roma, squadra apparsa stasera di altra categoria. Una debacle su tutti i fronti, tattico, qualitativo, caratteriale che ha messo in luce ancora una volta la fragilità di questa squadra, scesa in campo per 20 minuti e poi sparita completamente sotto i colpi di Dzeko, Nainggolan e Fazio. Davvero una prestazione imbarazzante da parte di tutti, con i “vecchi” sul banco degli imputati più degli altri, a partire da Borja e Gonzalo, leader che avrebbero dovuto dare una scossa ad una squadra in difficoltà e invece i primi a mollare e a commettere errori grossolani.
E stasera più che mai le indicazioni sono chiare: Sanchez non può fare il difensore perché non ha senso della posizione, Gonzalo è solo il lontano ricordo del giocatore che guidava a testa alta la retroguardia viola, Maxi Oliveira non può giocare in questa squadra per evidenti limiti tecnici, Borja sembra essersi spento e Babacar è sempre più un pesce fuor d’acqua. In più il fenomeno Bernardeschi, autore di un finale di 2016 da incorniciare, sembra essersi involuto e anche stasera è stato sostituito, come in tutte le partite di questo nuovo anno.
Ma le colpe, oltre che dei giocatori, sono da imputare anche a Sousa, criticato per tutto l’anno poi idolatrato dopo la vittoria contro la Juventus, adesso ancora accusato di scarsa voglia e presunzione dopo gli ultimi risultati conditi da prestazioni di basso livello (vedi Pescara e Genoa). Oggi ad impressionare è stata la resa del portoghese che con la sua squadra in evidente difficoltà ha mollato il colpo sedendosi in panchina privo di qualsiasi grinta. E se molla il capitano, la nave va a fondo.
Davvero dura adesso pensare a quello che potrà essere il campionato viola, con la Uefa che si allontana a 5 punti, certo non molti, ma con squadre come Atalanta e Inter che hanno una o due marce in più. Come se non bastasse continuano a circolare voci di mercato che riferiscono di un accordo imminente tra Fiorentina e Tjanjin per il passaggio di Kalinic in Cina entro fine febbraio, scadenza del mercato orientale. Una sua partenza sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione finora avara di soddisfazione per i tifosi gigliati.
Sousa non appare però troppo troppo preoccupato e analizza tranquillamente la partita:” La Roma è stata molto più forte di noi: sia individualmente, che collettivamente. Dobbiamo fare prestazioni perfette con squadre così. Le timide opportunità che abbiamo avuto non le abbiamo concluse. Il livello loro, tecnico e di cattiveria, era più alto. Normale buttarsi giù se le partite vanno così male. Bernardeschi? Sappiamo le sue qualità, ma si è trovato davanti una squadra che sa contrastare, e ha messo in difficoltà lui e tutti noi. Il nostro è stato un calo anche fisico: loro hanno giocatori di grande potenza. Credo che Babacar abbia fatto una delle migliori prove in assoluto da quando sono qui. Nikola ha caratteristiche diverse, ma stasera abbiamo guadagnato un giocatore come Babacar per il futuro. Ho tolto Bernardeschi per risparmiargli qualche minuto. Dobbiamo credere in noi stessi per competere e poter vincere con chiunque, ma contro squadre così superiori, che provano a vincere i campionati, serve sempre la partita perfetta”.
Adesso arriva l’Udinese, una squadra più che abbordabile per riprendere subito la rotta e guadagnarsi 3 punti nella corsa Uefa. Possibilmente con un Kalinic in più.
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