Una città che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno ma che se ha qualcuno a tenerla per mano non si sente che bene. E quando le cose vanno bene, come ora dopo una vittoria di prestigio come quella di ieri contro l’Udinese, accompagnata da una buona prova e non solo frutto della fortuna, sarebbe bello parlare del nuovo talento che strega gli occhi degli appassionati viola, Stevan Jovetic, così come dell’abile versatilità del Caronte gigliato, Delio Rossi. Ma anche quando le cose vanno bene, possono essere messe da parte per un momento. Perché la Fiorentina, tra le tante cose dette, è anche una vera e propria pioniera del fair play, della lealtà, e di tutte quelle iniziative benefiche che cercano di ridare al calcio la sua connotazione più vera: quella di un divertimento, di un gioco. Alle porte dello scorso fine settimana in Palazzo Vecchio a Firenze, la Fiorentina ha presentato una serie di iniziative promosse assieme all’assessorato allo sport del vicesindaco fiorentino Dario Nardella volte a educare (o, volendo, rieducare…) grandi e piccini al valore dello sport e a riavvicinare la gente allo stadio, questo contenitore di emozioni che troppe volte negli ultimi anni, in Italia, ha ospitato più violenza che gioia. La campagna educativa promossa dal club della famiglia Della Valle si struttura su tre livelli, e così è stato presentato giovedì 2 febbraio. Il primo è “In famiglia allo stadio”, iniziativa che vuole agevolare l’ingresso in Curva Ferrovia per gli studenti delle scuole accompagnati da un genitore. La seconda iniziativa si chiama “Ultracorretto”, e non è un Caffè Borghetti piuttosto forte, quanto una serie di incontri nelle scuole per spiegare ai giovani il valore del fair play nello sport. La terza iniziativa è invece “La Fiorentina che vorrei”, un concorso letterario e grafico-pittorico rivolto ancora una volta agli studenti. Infine un ultima iniziativa, senza nome, ma forse la più importante: gli ultimi tre mesi di campionato, da marzo a maggio, periodicamente alcune classi discuteranno di fair play e razzismo nella sala stampa del Franchi direttamente con i giocatori della Fiorentina. Che hanno avuto sì il dono dei piedi buoni piuttosto che quello della dialettica, ma sono pur sempre uomini, e in quanto tali in grado di saper trasmettere a chi gli permette di essere ciò che sono, degli eroi, i giusti valori dello sport.
6 Febbraio 2012
Fiorentina campionessa di fair play
2 minuti di lettura