Firenze – La Fiorentina torna in campo dopo il pareggio interno col fanalino di coda Verona affrontando un’altra squadra che lotta per salvarsi, il Frosinone di Stellone. Una partita importante per i viola che oltre a recuperare i punti persi al Franchi settimana scorsa dovranno ritrovare quella compattezza e quella brillantezza di gioco che sembrano essere andate perse nelle ultime settimane, eccezion fatta per la partita col Napoli.
Le prestazioni di Roma e col Verona hanno infatti fatto suonare il campanello d’allarme in casa gigliata viste le difficoltà palesi di alcuni giocatori “titolari” in debito d’ossigeno e la verità lampante che i cosiddetti rincalzi non sono all’altezza di una squadra che si sta giocando il terzo posto con squadre ben più blasonate.
Si è parlato in settimana anche di fragilità di una squadra che nel momento in cui c’è da stringere i denti si sgretola per la mancanza di leader in campo, dimostrando dipendenza da alcuni giocatori chiave come Badelj, la cui assenza nell’ultimo mese ha creato non pochi problemi di equilibrio all’undici viola.
Su questo punto Sousa dissente nettamente: “Fragili? No, non lo siamo: stiamo lavorando per trovare una stabilità affinché la cattiveria agonistica sia presente in tutte le partite, anche quando giochi meno bene. La nostra qualità deve essere sempre superiore a quella degli avversari. E’ stata una settimana che è iniziata non con la solita allegria che ci ha accompagnato in questa stagione, l’ultimo risultato non lo volevamo e c’è stata un po’ di amarezza. Però abbiamo lavorato molto bene. Il mio ideale come allenatore è far giocare chi sta meglio e migliorare continuamente la squadra: sappiamo che in Italia il risultato è quello che conta. Io voglio vincere sempre e con più regolarità”.
E se il Verona ha dimostrato spirito battagliero pur essendo praticamente condannata alla retrocessione, ancor più difficoltà potrà crearle il Frosinone, neopromossa che sta facendo miracoli lottando per non tornare in B: “Domani sarà una partita molto diversa sul piano dell’aggressività rispetto alla gara col Verona. Ci saranno meno spazi per giocare. Dovremo essere all’altezza degli avversari per intensità. Se anche sbaglieremo, non possiamo sbagliare però l’approccio della partita e la cattiveria agonistica. Le motivazioni sono diverse perché l’avversario è particolare. Sono contento della “storia” del Frosinone perché fa bene al calcio. L’esperienza con Verona ci deve servire per il futuro perché in campo si deve dare sempre tutto per vincere ed ottenere il massimo dei punti fino alla fine. Questo è quello che vogliono loro ma è anche la stessa idea che voglio che abbiano i miei ragazzi. Domani dobbiamo dare molto di più”.
Infine una battuta su Bernardeschi che sarà chiamato in Nazionale da Conte per le supersfide contro Germania e Spagna, in modo da vedere se il ragazzo cresciuto esponenzialmente nell’arco di quest’anno, può giocarsela con i migliori del mondo: “Sono contento per Federico ma si merita di fare quello per cui ha lavorato. Io mi sento un aiuto in più per lui per la sua crescita. Voglio creare in lui un equilibrio emozionale per farlo continuare ad avere performance di altissimo livello”.
Intanto la forma del principino viola non è delle migliori ultimamente ed è possibile che domani segga in panchina a favore di Zarate. Per il resto la squadra è fatta, con Kalinic Badelj, Vecino e Rodriguez che ritorneranno al loro posto da titolari dando così a Sousa la possibilità di schierare la squadra titolare nella sua interezza.
Confidando che possa bastare per riacciuffare la Roma terza in classifica.