Dopo quattro anni di vita difficile, con una ventina di milioni di debiti ereditati da Sofiser (società immobiliare pubblica), il Comune annuncia la fine della società Reggio Emilia Fiere, attualmente in concordato preventivo.
La giunta di Luca Vecchi ha portato in consiglio comunale la delibera di scioglimento della società di via Filangeri e la nomina del liquidatore. Ciò significa un formale addio al polo fieristico fatto salvo l’improbabile comparsa di un salvatore, e paradossalmente proprio nel momento in cui sta decollando la stazione Mediopadana.
Il probabile scioglimento con relativa liquidazione metterà anche una pietra tombale sulle responsabilità politiche e gestionali alla base del dissesto di Sofiser prima, e della società unica poi. Lo scioglimento, che sarà deliberato dall’assemblea dei soci (maggioranza in mano a Camera di commercio, Comune e Provincia di Reggio) il 27 aprile, viene motivato col fatto che, revocata dalla Provincia la decisione assunta dalla giunta Masini prima delle elezioni di conferire il pacchetto delle azioni Autobrennero alla società di gestione Fieremilia, è semplicemente impossibile andare avanti. Essendo però in atto un concordato preventivo, l’ultima parola spetta al giudice fallimentare e all’assemblea dei creditori