Signori, si apre. Dal 26 aprile cominciano le riaperture progressive ma resta il coprifuoco alle 22

Dal 26 aprile apertura di tutte le attività di ristorazione, sport e spettacolo nelle aree a basso contagio Covid, ma solo all’aperto. Poi aperture progressive anche al chiuso. Scuole in presenza e coprifuoco che resta alle 22. Un pass per gli spostamenti

La Giunta comunale ha approvato la convenzione tra il Comune di Reggio Emilia e l’Azienda sanitaria locale di Reggio Emilia per l’inserimento di attività di supporto alla campagna vaccinale contro il Coronavirus nel Catalogo Puc, i progetti utili alla collettività che possono essere svolti dai beneficiari del Reddito di cittadinanza nel comune di residenza, con l’obiettivo di impegnarli in piccoli lavori a beneficio di tutta la comunità. I beneficiari saranno coinvolti nelle attività di supporto previste per la realizzazione del piano di vaccinazione presso i padiglioni delle Fiere di via Filangeri, tra cui accoglienza e orientamento dell’utenza, mansioni di supporto amministrativo e sorveglianza degli spazi.

“Tramite il catalogo comunale dei Progetti utili alla collettività – dice l’assessore a partecipazione e Volontariato Lanfranco de Franco – mettiamo a disposizione alcuni percettori di reddito di cittadinanza reggiani a supporto di Ausl per le attività di vaccinazione. La vaccinazione di massa è ad oggi il principale strumento di lotta al Covid, quindi è fondamentale mettere in campo ogni sforzo possibile per aiutare la nostra sanità a gestire questa fase. Continua l’azione del Comune di Reggio Emilia per la piena applicazione delle misure previste con il Reddito di cittadinanza, di cui il catalogo dei Puc è un pezzo centrale”.

In questa prima fase saranno selezionati 8 beneficiari che saranno impegnati da maggio a dicembre 2021 in diverse attività, tra cui: l’attuazione delle norme igienico-sanitarie, la misurazione della temperatura corporea all’ingresso e la gestione delle file, l’accompagnamento ai box vaccinali, la sorveglianza delle aree dei parcheggi a fini deterrenti nei confronti di comportamenti illeciti, la collaborazione con le figure amministrative per fotocopie e distribuzione di materiali, la collaborazione con i professionisti per mantenere l’ordine ed il decoro della struttura.

Le diverse attività saranno appunto assegnate ai beneficiari prevedendo una coerenza tra le caratteristiche dei progetti e le competenze del beneficiario, nonché gli interessi e le propensioni emerse durante i colloqui di selezione. I beneficiari saranno impegnati per due turni settimanali di sei ore e per un turno settimanale da quattro ore: nella prima fase i cittadini saranno affiancati al personale dipendente dell’Ausl fino alla verifica del raggiungimento dell’autonomia.

 

Una nuova procedura di presa in carico del bambino con diabete e il suo inserimento garantito nella scuola. Si è concluso in questi giorni il confronto avviato dalla Provincia di Reggio Emilia sulle problematiche legate alla necessità di somministrare farmaci in orario e in ambito scolastico.

Il Protocollo, promosso dalla Provincia nel 2014 al termine di un lungo e proficuo confronto anche con le associazioni delle famiglie per dare risposta alla necessità di somministrazione di farmaci a scuola grazie alla collaborazione tra Ausl e insegnanti, sì è ampliato con la definizione di una procedura di presa in carico del bambino con diabete. Messa a punto dall’Ausl in collaborazione con le associazioni per portatori di diabete, la procedura ha lo scopo di garantire al minore con diabete tipo 1 una vita scolastica, sportiva, relazionale e sociale equiparabile ai propri coetanei senza diabete.

“Siamo finalmente arrivati alla condivisione di una procedura operativa indispensabile per coniugare il diritto all’educazione e quello alla salute per tutti i bambini, nel rispetto del ruolo del personale scolastico – dichiara il presidente della Provincia Giorgio Zanni – L’obiettivo comune è, da sempre, quello di garantire l’accesso al sistema educativo a tutti i bambini. Il Protocollo del 2014 si arricchisce oggi di una nuova procedura messa a punto in base alle nuove tecnologie a disposizione e alla sinergia già sperimentata tra sistema sanitario e sistema scolastico.”

L’inserimento scolastico e la gestione in ambito comunitario di un bambino affetto da diabete pongono spesso specifiche e numerose criticità. Le problematiche sono particolarmente sentite dai genitori e dai bambini stessi per le necessità che il controllo della malattia comporta in ambito scolastico. Ma preoccupazioni sono generalmente espresse anche dal personale scolastico, sia per la scarsa chiarezza dei compiti e delle responsabilità della scuola in questo ambito, sia per la mancata conoscenza della patologia e delle problematiche connesse. D’altra parte, l’inserimento, già a partire dall’età prescolare, è molto importante per il corretto sviluppo psicologico e sociale del bambino.

“La procedura adottata è in funzione dell’inserimento del bimbo affetto da diabete nelle scuole del nostro territorio, che ora avverrà in modo sicuro e garantito, senza creare allarmismi o preoccupazioni tra gli operatori e nella famiglia – commentano Barbara Berni, Luca Bertolini, Sabrina Giannuzzi e Franco Benotti del coordinamento delle associazioni per persone affette da diabete di Reggio Emilia – Grazie al lavoro svolto da Asl e Provincia di Reggio Emilia, vengono così garantite la migliore integrazione del bambino e il suo adattamento in ambito scolastico, anche alla luce delle numerose esperienze positive sul campo”.

La nuova procedura è stata infatti costruita partendo dalle situazioni di maggiore criticità e dalle esperienze vissute nella scuola da genitori e insegnanti, analizzando il materiale normativo, epidemiologico e scientifico ad oggi disponibile – oltre alle procedure recentemente elaborate in altre aziende sanitarie della regione – ed individuando i vari attori coinvolti a livello locale, definendone compiti e responsabilità.

“Un passo avanti importante, nato da un episodio accaduto nella nostra provincia, che ha immediatamente attivato una interlocuzione proficua con Ausl e Ufficio scolastico, con i quali abbiamo individuato un percorso di confronto e di analisi che ha portato a concordare una procedura specifica per l’inserimento di alunni diabetici nella nostra scuola, che si inserisce a pieno titolo nel Protocollo già sottoscritto nel 2014, aggiornandolo”, sottolinea la vicepresidente della Provincia con delega all’Istruzione Ilenia Malavasi, soddisfatta “per un risultato, il cui merito va a quanti hanno lavorato per trovare una soluzione sostenibile”: “Insieme abbiamo raggiunto un obiettivo importante sulla strada dei diritti dei bambini, tutelando il diritto all’istruzione e garantendo il diritto alla salute, proprio in un momento in cui la pandemia ha rimarcato il valore della scuola e della salute come fondamenti del nostro vivere comune”.

Di “importante traguardo non solo per i bambini con diabete, ma per tutto il mondo della scuola” parla anche la direttrice generale dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, Cristina Marchesi, per la quale “questo nuovo documento, costruito partendo dalle situazioni di maggiore criticità e dalle esperienze positive e negative vissute nella scuola da genitori e insegnanti, consentirà ora, prima di tutto ai bambini, di vivere il tempo trascorso a scuola con maggiore serenità e senso di inclusione e appartenenza”. “Un prezioso lavoro a tutela del diritto alla salute e del diritto alla scuola dei bambini con diabete di cui desidero desidero ringraziare personalmente tutti i professionisti sanitari, gli insegnanti, i genitori ed i rappresentanti delle associazioni”, conclude Marchesi.

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