Roma – Il “Presidente più amato dagli italiani”, Sandro Pertini, è stato ricordato ieri mattina nella Biblioteca del Senato con un omaggio cinematografico alla sua figura di combattente per la libertà contro il fascismo. L’occasione è stata la presentazione del film “Il Giovane Pertini” di Giambattista Assanti.
Oltre all’autore, erano presenti Valdo Spini, già onorevole e ministro della Repubblica, e gli storici Maurizio Degl’Innocenti e Stefano Caretti, considerati tra i maggiori esperti della biografia di Pertini. Il senatore Gianni Marilotti e l’onorevole Nicola Acunzo hanno invece inviato un saluto.
L’incontro è stato moderato dal professor Gennaro Colangelo, esperto di Cinema e Spettacolo, che ha anche presentato il volume “Il giovane Pertini combattente per la libertà”, curato da Caretti e Degl’Innocenti, in cui sono raccolte lettere e testimonianze di Sandro Pertini. Stefano Caretti ha collaborato al film come sceneggiatore e consulente storico ed è presente nel film anche in veste di attore. I carteggi del giovane Pertini sono un elemento fondamentale del film che racconta gli anni di prigionia e confino, dal 1929 al 1943, e gli anni della resistenza armata, in cui Pertini diventerà comandante partigiano nel CLN.
Valdo Spini ha ricordato Sandro Pertini anche con uno scritto pubblicato dalla Fondazione Circolo Rosselli di cui è presidente, dal titolo “Sandro Pertini la bellezza di una fede politica”. Secondo Spini la figura di Pertini è decisamente attuale: il coraggio e la fede etico-politica in un socialismo riformista, che non separa la libertà dalla giustizia sociale e che difende e promuove i valori dell’antifascismo e quindi della costituzione repubblicana, sono necessari anche per il ventunesimo secolo.
Pertini, eletto Presidente all’indomani dell’omicidio di Aldo Moro, nel luglio del 1978, e rimasto in carica fino al 1985, è riuscito a garantire, in una fase estremamente difficile per il nostro paese, la fiducia nelle istituzioni da parte degli italiani, che hanno visto nel presidente un uomo politico vicino ai cittadini, ai lavoratori e soprattutto ai giovani. Maurizio Degl’Innocenti ha sottolineato l’importanza dello stile comunicativo del Presidente Pertini, che ha risposto alle sfide del suo tempo – in particolare il terrorismo e la corruzione – con passione e fermezza.
Eppure il progetto cinematografico di Assanti ha dovuto superare molte difficoltà ed è stata solo la tenacia del regista e del produttore Paolo Rossi a consentirne la realizzazione. Gli attori protagonisti, in particolare Gabriele Greco, che interpreta Pertini, e Dominique Sanda, che recita la parte della madre di Pertini, Maria Muzio, ci restituiscono la complessa trama dei sentimenti privati ed etico-politici che stanno vivendo i personaggi storici.
La separazione forzata del figlio dalla madre, a causa della prigionia e poi del confino nelle carceri di Santo Stefano, Turi, Pianosa, Ponza e Ventotene, mette in luce l’amore, la sofferenza, ma anche l’incomprensione di Maria Muzio nei confronti del figlio che, anche se malato rifiuta di chiedere la grazia alle autorità fasciste.
Il “Giovane Pertini” di Assanti ritrae il futuro presidente della Repubblica come un uomo coraggioso, pronto al sacrificio, che in carcere non cede alla malattia e alle violente aggressioni degli agenti di custodia ma, al contrario, si mostra amico e confidente dei compagni più deboli, come Antonio Gramsci, incontrato nel carcere di Turi.
Nel film Valdo Spini recita una piccola parte interpretando un militante socialista che nel 1937, in Francia, dopo l’assassinio di Carlo e Nello Rosselli, avvenuto a Bagnoles de l’Orne, incontra Amelia Rosselli, la quale gli consegna una lettera per Sandro Pertini. La Rosselli vuole avvertire Pertini che i suoi figli sono stati uccisi da estremisti di destra francesi, ma i mandanti potrebbero essere i fascisti italiani.
Nel finale del film Sandro Pertini, finalmente uscito dal carcere dopo la caduta del fascismo nel 1943, cerca subito di far scarcerare il suoi compagni comunisti e combatte a Porta San Paolo a Roma. Divenuto una delle personalità più importanti della resistenza, viene arrestato dalle SS e condannato a morte. Recluso nel carcere di Regina Coeli, viene liberato dai compagni partigiani della Brigata Matteotti e riesce a fuggire dal carcere insieme a Giuseppe Saragat e a continuare la lotta partigiana che lo vedrà protagonista nella liberazione di Milano il 25 Aprile del 1945.
“Il Giovane Pertini” di Giambattista Assanti sarà presentato nelle scuole per far conoscere in modo approfondito il Pertini socialista riformista ma anche antifascista e partigiano. Questi progetti cinematografici sono sempre più necessari in una società come la nostra, in cui i giovani spesso non conoscono la storia e l’educazione civica, mentre il neofascismo cerca una pericolosa legittimazione politica.