Pisa – Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, risponde all’intervento dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, e chiede un confronto pubblico con lui. Tema: la questione dell’aeroporto.
“La foga privatizzatrice rischia di provocare gravissimi danni alla Toscana – è l’esordio del sindaco di Pisa – ho letto con grande preoccupazione ciò che ha affermato ieri l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, intervenendo in Consiglio regionale. Avevo già richiamato ad evitare di prendere disinvolti e spericolati impegni per la fusione delle società SAT e AdF. Infatti così facendo si mette in causa il bene più prezioso delle società di gestione del Galilei e del Vespucci, che sono le concessioni aeroportuali quarantennali”.
Marco Filippeschi, che è anche presidente del patto parasociale di controllo di SAT S.p.A, è infatti il protagonista attorno a cui si stringe l’intera città della forte disputa che contrappone le ragioni dell’aeroporto pisano alla Regione Toscana. L’intervento dell’assessore regionale cui fa riferimento il sindaco di Pisa ha avuto luogo ieri, nella seduta del Consiglio regionale che ha discusso una mozione contro la privatizzazione della società che gestisce l’Aeroporto “Galilei” di Pisa.
“Dire, come ha detto l’assessore ai trasporti, che «la maggiore garanzia di una specializzazione fra i due scali è la costituzione di una società unica», non solo non può giustificare la vendita delle azioni a Corporacion America – dice Filippeschi – ma significa eludere le avvertenze e gli indirizzi dati dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato e gli inviti alla cautela provenienti dall’Autorità di regolazione dei trasporti. La Regione sa che la SAT, accortamente, ha sondato le istituzioni competenti – ricorda Filippeschi – c’è il rischio molto fondato che l’interruzione del regime di concessione che è in testa a SAT e a AdF, che avverrebbe per unificare le due società e per avere una nuova concessione per l’unico polo aeroportuale, porti all’indizione di una gara europea ad evidenza pubblica secondo la normativa comunitaria”.
“La gestione degli aeroporti, infatti, costituisce un’attività economica e perciò assume rilevanza anche ai fini della disciplina dell’Unione Europea sulla concorrenza e del divieto della discriminazione degli operatori fondata sulla nazionalità. Entrano addirittura in gioco le previsioni dei Trattati – precisa il Sindaco di Pisa – e trovano applicazione i principii sanciti dalla giurisprudenza della Corte, di non discriminazione, di parità di trattamento, trasparenza, mutuo riconoscimento e proporzionalità. Tutte ragioni serissime per imporre la massima attenzione, che obbligano alla prudenza e al rigore, nell’interesse delle società di gestione, ammesso e non concesso che oggi, mentre ancora si studia la holding, la fusione sia una scelta da mettere all’ordine del giorno”.
“Lo stesso privato che ha lanciato le offerte pubbliche d’acquisto è stato cauto su questo punto cruciale – aggiunge Filippeschi – non si vede proprio perché la Giunta regionale debba aprire questa breccia, incautamente, per giustificare e accelerare ciò che può sfuggire di mano ed essere rovinoso. La SAT, per esempio, gode di una giovane concessione quarantennale, ottenuta con grande impegno e con condizioni vincolanti nel 2007. I piani d’investimento della società, che ammontano a 260 milioni di euro entro il 2028, si possono sostenere con successo anche perché c’è questa fondamentale garanzia a sostenerli e, naturalmente, se non c’è concorrenza in casa, se sarà evitato di fare un aeroporto doppione a 70 chilometri di distanza. Dunque per le concessioni vale quello che si teme anche per gli aiuti di Stato chiesti da AdF per finanziare il 50 per cento delle opere previste dal suo Master Plan. C’è il rischio che scelte di privatizzazione azzardate e fatte su una base concorrenziale portino il sistema aeroportuale toscano in una palude, mettano in squilibrio le società che dovrebbero collaborare per avvalersi d’interventi pubblici consentiti, ne mettano a repentaglio gli asset fondamentali. Sono disponibile ad un confronto pubblico con l’assessore Ceccarelli per fornire tutti gli elementi che devono indurre a fare scelte razionali nell’interesse pubblico e per trovare insieme la via d’uscita dal vicolo cieco in cui s’insiste a voler rimanere chiusi”.