La Camera approva il taglio dei vitalizi. Ok da ufficio presidenza a delibera Fico.
Palloncini gialli e bottiglie di champagne: così il M5s festeggia in piazza di Montecitorio, davanti al Parlamento, l’abolizione dei vitalizi. “Stiamo cancellando un privilegio non un diritto e quando si fa qualcosa per le persone è giusto festeggiare”, dice Francesco Silvestri, vice capogruppo alla Camera ai militanti.
“Grande soddisfazione per l’abolizione dei vitalizi. È un bel segnale per il Paese che si aspettava da tanto tempo. Avanti così! #ByeByeVitalizi”. Così il premier Giuseppe Conte su twitter.
“Il regalo più bello che potevamo fare agli italiani nei primi 100 giorni di governo è quello tagliare per sempre gli inutili costi della politica. E lo facciamo concretamente, partendo dai vitalizi, privilegi senza capo né coda. La musica è cambiata e lo stiamo facendo capire sin dalle prime ‘note’. Bye bye, vitalizi!”. Lo afferma in una nota Gianluca Castaldi, senatore M5S.
“Per quanto tempo abbiamo aspettato che questi privilegi venissero cancellati! Ora ci siamo, un sogno diventa realtà, bye bye vitalizi”. Lo scrive il vicepremier Di Maio sul blog delle stelle parlando di “una conquista di civiltà” e spiegando che ‘l’ufficialità arriverà nel pomeriggio di oggi. Celebreremo questo avvenimento a Roma, alla Camera e invitiamo tutta Italia a festeggiare con noi. Perché è una festa per tutto il Paese”.
“Oggi è una giornata storica, almeno per il simbolo che rappresenta questa decisione che dopo oltre 30 anni sancisce un principio chiaro, se hai versato i contributi allora il vitalizio ti spetta, se non hai versato no”. Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio intervistato durante Uno Mattina.
“E’ un principio di giustizia – ha aggiunto – ma non mi nascondo che c’è ancora molto da fare nella lotta ai privilegi. Mi avevano sempre detto che non si poteva fare. Siamo arrivati noi e in meno di 100 giorni li abbiamo tagliati”.
Di Maio ha aggiunto poi che le pensioni d’oro saranno tagliate “anche sopra i 4.000 euro, per coloro che non hanno versato i contributi a sufficienza”. Fino ad oggi si era parlato della soglia di 5.000 euro. “L’obiettivo è quello di tagliare le pensioni d’oro – ha spiegato – per ridare alle minime”. Il provvedimento è già pronto e sarà il passo successivo dopo il taglio ai vitalizi.
“La voce dell’Italia in Europa si sentirà forte e chiara”, ha sostenuto quindi Di Maio, perché “il problema principale in Italia sono lavoro ed economia e questo è il momento in cui si trovano le risorse per fare il reddito di cittadinanza, le modifiche alla Fornero e la flat tax. Noi chiederemo all’unione europea di esser trattati come tutti gli altri Paesi, come Spagna e Francia che hanno finanziato per anni riforme per famiglie che fanno figli, avendo concessioni di bilancio. Siamo un Paese fondatore, anche noi vogliamo le stesse concessioni”.
Fico, taglio da primo gennaio 2019. La delibera approvata oggi alla Camera prevede che il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari sia effettivo a partire dal primo gennaio 2019. Lo annuncia il presidente della Camera Roberto Fico al termine dell’ufficio di presidenza della Camera. Precedentemente l’entrata in vigore prevista era stata fissata al primo novembre di quest’anno.
“Io non mollo e non mollerò mai. Oggi abbiamo riparato un’ingiustizia sociale e quindi una ferita”, aggiunge Fico.
“Non sono preoccupato. Ho scritto una delibera forte, sostanziale e sostanziosa che riapra ad un’ingiustizia” facendo proprio un principio “costituzionale per cui tutti i cittadini sono uguali”. Così il presidente della Camera Roberto Fico risponde a chi gli chiede se non sia preoccupato di un’eventuale bocciatura da parte della Corte Costituzionale in merito alla delibera sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari.
Salvini, stop a vecchi e assurdi privilegi: “Approvato in Parlamento il taglio dei vitalizi a 1.240 ex parlamentari: stop a vecchi e assurdi privilegi. Con la Lega, dalle parole ai fatti!”. Così il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini.
Taglio in vista anche per Pierluigi Castagnetti: per l’ex segretario del Ppi, a Montecitorio la prima volta nel 1987, con la decurtazione del vitalizio il suo assegno passerà da 8.640 a 3.976 euro.
(Ansa)