In zona Mirabello, l’illuminazione pubblica se la pagano direttamente i cittadini. Più precisamente: un’associazione di cittadini, Reggio Civitas, compra le lampade; il comune ci mette l’installazione. Una risposta concreta, nata dalla collaborazione tra amministrazione e cittadini, che cerca di contrastare la tendenza a mantenere buie alcune zone ‘sensibili’ della città.
“L’associazione Reggio Civitas – si legge in una nota diffusa ieri – ha avviato un progetto per la sostituzione delle lampade di porticati, parchi e parcheggi del quartiere Mirabello. Il progetto consiste nel finanziamento delle lampade da parte dell’associazione, grazie ai contributi ricevuti per il 5 per mille, e nell’installazione da parte del Comune, con inizio previsto dal prossimo mese”. La collaborazione instaurata dall’associazione con l’assessorato ai lavori pubblici del Comune di Reggio sta portando a risultati concreti: “Il recente intervento di moderazione del traffico in via Melato tramite una mini-rotatoria e una platea rialzata è stato corredato di impianti a led che hanno migliorato l’impatto estetico e visivo a beneficio degli utenti stradali e pedonali. L’intervento sarà inaugurato a breve alla presenza dell’Assessore Mirko Tutino”.
L’associazione parte da questi due esempi positivi per invitare l’amministrazione a cambiare rotta in tema di illuminazione pubblica: il binomio tra luce e sicurezza, infatti, è piuttosto evidente.
“Ogni anno, da tredici anni, il nostro Comune aderisce alla campagna per il risparmio energetico denominata “M’illumino di meno” spegnendo simbolicamente le luci in piazza Prampolini per mezz’ora. Mai come ora, nome e azione simbolica sono più lontani dal concetto di un risparmio energetico senza compromettere la tutela della sicurezza dei cittadini”.
“L’illuminazione pubblica – ricorda l’associazione Reggio Civitas – è uno fra i principali elementi della sicurezza urbana di competenza dei Comuni, insieme a morfologia urbana, conformazione dei quartieri, riqualificazione, manutenzione, cura del verde, pulizia, programmazione commerciale, viabilità, trasporti pubblici, rispetto dei regolamenti comunali, socialità, ecc., che concorrono a creare sicurezza sia reale, in termini di diminuzione dei crimini, che percepita dai cittadini, stimolati a frequentare i luoghi che riconoscono come propri. Si tratta della cosiddetta ‘sorveglianza spontanea’ in grado di garantire un controllo naturale sulla città da parte dei cittadini che possono gettare gli occhi da uno spazio pubblico visivamente permeabile senza sentirsi ‘in trappola’”.