Festival d’Europa, tutto pronto, parola magica: coesione

Firenze – Festival d’Europa, Firenze è pronta. E se è vero che, come diceva lo statista e tra i padri dell’Europa Robert Schuman: ” L’Europa non potrà farsi una sola volta”, è anche vero che per arrivare a una vera “Europa”, questa va costruita (e rinforzata) ogni giorno. E’ questo l’ obiettivo con cui nasce il festival d’ Europa, che si ripete ogni due anni e animerà Firenze, per la quarta volta, dal 4 al 9 maggio 2017, con oltre cento eventi, venti diverse location, diciotto enti e associazioni coinvolte, studenti Erasmus provenienti da ventotto paesi ed una coda di iniziative che si prolungherà, con il “Festival Off”, addirittura fino a metà giugno.

Il festival, che si sovrapporrà negli stessi giorni all’appuntamento annuale, ugualmente dedicato all’Europa, di “State of the Union”, è stato presentato stamani a Palazzo Vecchio.

“Si dice che le nuove generazioni sono più europee delle precedenti – sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni -. Ed è vero, grazie anche a progetti come l’Erasmus, lanciati trentanni fa, che in in Europa dove ancora c’erano il muro di Berlino e le frontiere gli studenti universitari hanno potuto spostarsi (e incontrarsi) tra un paese e l’altro. Ma allo spontaneismo europeo di chi non si ricorda più neppure i confini, occorre anche soffermarsi e accrescere la consapevolezza sulle politiche europee, anche con senso critico. In questo senso un festival ‘giovane’ e di giovani come il Festival d’Europa, che si compone di iniziative che parlano linguaggi anche diversi che è poi tratto comune del contemporaneo, può aiutare a creare un più forte senso di appartenenza”.

Ed è questo che sottolinea il presidente della Regione Enrico Rossi, che ricorda: “L’Unione Europea è un sogno e un progetto che deve continuare a vivere. A 60 anni dalla firma dei Trattati e a 30 anni dal varo del programma Erasmus di mobilità tra studenti dobbiamo tutti lavorare per un’Unione più coesa, equa e ancora più forte”. Per Rossi “alle sirene dei populismi e all’infamia dei muri è necessario contrapporre un nuovo umanesimo fondato sulla dignità e sull’uguaglianza delle persone, sulla difesa del lavoro, della libertà di movimento”. “L’Europa – dice – deve continuare a credere nel suo modello sociale, nella sua apertura e nella cooperazione democratica tra paesi. Se questo non avverrà, se la Ue sarà prudente, spaventata, chiusa, il suo destino resterà sopraffatto dagli egoismi, dalle crisi politiche dei singoli Stati, dai tentennamenti verso il governo di una sfida epocale come le migrazioni di massa, dall’incapacità di contrastare la minaccia del terrorismo”.

Per il presidente della Toscana la ricetta per costruire l’Europa dei popoli può essere solo una: rinnovare e potenziare le politiche di coesione, nate per abbattere squilibri e correggere gli errori di un’Europa schiacciata sul mercato. E arrendersi sarebbe fatale.

La quarta edizione del Festival d’Europa sarà dedicata in particolare al 60° anniversario dei Trattati di Roma e al 30° dalla nascita del Programma Erasmus. Arriveranno da un capo all’altro dell’Europa, da Malta alla Finlandia, dal Portogallo alla Bulgaria, dalla Grecia all’Estonia, studenti di ventotto università diverse, una per ciascun paese europeo, e alla scuola di scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze intavoleranno un dialogo con i rappresentanti dell’Unione, per parlare di allargamento e disgregazione, identità e nazionalismi, austerità e politiche di coesione. Loro stessi hanno scelto i temi, ben consapevoli evidentemente della criticità del momento storico.

Si discuterà anche delle trasformazioni della scuola e dell’università. Saranno sei giorni di incontri, convegni e laboratori, a cui si affiancheranno mostre, spettacoli e concerti per riflettere e delineare l’Europa di domani: da Palazzo Vecchio alle Murate, dal Teatro de La Compagnia al polo universitario di Novoli, da Villa Salviati a piazza SS. Annunziata passando per Ponte Vecchio.

All’interno della programmazione del Festival d’Europa, appuntamento biennale, ancora una volta centrale sarà il ruolo di “The State of the Union” (dal 4 al 6 maggio), l’evento organizzato dall’Istituto Universitario Europeo e giunto alla sua settima edizione. Un appuntamento di rilievo che richiamerà a Firenze economisti, accademici e figure di primo piano del panorama internazionale. Il presidente del Senato, Pietro Grasso aprirà i lavori il 4 maggio alla Badia Fiesolana. Venerdì 5 maggio ci saranno il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Interverranno nei tre giorni anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il presidente del Consiglio europep Donald Tusk e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

Il Festival d’Europa 2017 è promosso da Comune di Firenze, Regione Toscana, Istituto Universitario Europeo e Città metropolitana di Firenze e vede tra i partner la Commissione europea, il Parlamento europeo, la presidenza del Consiglio dei Ministri Dip. Politiche europee, l’Università degli Studi di Firenze, Jean Monet Centro di eccellenza. E’ organizzato in collaborazione con l’Agenzia Erasmus+ Italia/INDIRE, Europe Direct Firenze, Fabbrica Europa, James Madison University, Zap, Lajetée e Lungarno. Con il contributo di: ESN Florentia, SILFIspa Società Illuminazione Firenze e Servizi Smartcity, Conservatorio Cherubini-Firenze, Istituto degli Innocenti-Firenze e il patrocinio di “Noi, Identità, Memoria – 60 anni dei Trattati di Roma”.

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