Firenze – Alla biblioteca delle Oblate si sono confrontati Alessandro Cecchi Paone con Mario Adinolfi e Cristiana Capotondi, moderati da Francesca Chaouqui. Cecchi Paone ha sottolineato che è un grosso limite che le sole coppie etero possano adottare. “Credo che un adottante unico possa essere garante per sempre delle esigenze del bambino e sostenerlo da un punto di vista affettivo, edicativo ed economico. Del resto – ha continuato – vediamo come la coppia scoppi per varie ragioni. Quindi è un’impostazione più ideologica che reale”. Mentre Mario Adinolfi ha sottolineato: “la genitorialità deriva dal rapporto con paternità e maternità. Per me non basta solo l’amore, come una scuola di pensiero, oggi preponderante, vuole farci credere”. Molto intenso il dibattito sulla nuova stagione, aperta nella Chiesa, da papa Francesco. “Credo – ha detto Cecchi Paone – sia una cosa straordinaria che il Papa abbia istituito, in occasione del Giubileo, una commissione speciale di sacerdoti che possano dare l’assoluzione per l’aborto. Avverto, inoltre, in papa Francesco toni pacati e un’attenzione all’altro che apre al dialogo. Questo non vuol dire venir meno al proprio impianto, ma è un interlocutore che non giudica né condanna, né vuole imporre le proprie idee. ues QueqqqQuesto sottolinea un’attenzione per il benessere dell’altro al di là del credo”. Una discussione aperta con un cortometraggio di Cristiana Capotondi sul tema della famiglia e dell’adozione. “Credo sia riduttivo pensare solo alla madre o al padre – ha detto l’attrice – ogni figlio può avere più di una madre o un padre e mi riferisco a tutte quelle persone che nel corso della vita ti affiancano, sostengono e amano”.
Di altissimo profilo l’incontro tra l’Imam di Milano Yahya Pallavicini e Abbas di Palma, dedicato a sunniti e sciiti, “oltre divisioni e propaganda”. Per Di Palma, figura di primo rilievo dell’Islam sciita italiano, fiorentino di nascita, “è una semplificazione occidentale giudicare le differenze. Sunniti e sciiti sono due scuole, ma hanno un’unica preghiera, un unico libro, un unico profeta, un unico Dio. E il terrorismo – ha proseguito Di Palma – non ha origine sacra, in nessun caso. Questi problemi nascono dal fatto che l’Islam è stato ridotto da sacro a ideologico”. Dello stesso avviso l’Imam Pallavicini: “oggi noi assistiamo alla strumentalizzazione della religione in politica: ma questo fenomeno va separato dalle nostre divisioni. Non dobbiamo dire che i sunniti sono buoni e gli sciiti cattivi, o viceversa. Questa semplificazione è un atto di fondamentalismo, al pari della volgarizzazione della religione per scopi terreni e di potere.”
La riflessione, che ha assunto anche profonde connotazioni telogogiche, ha comunque toccato temi di dibattito pubblico. Non poteva mancare una riflessione sugli scontri e sulla minaccia-ISIS: “Quello che succede nei territori in cui sunniti e sciiti sono in conflitto non è una guerra di fede – ha dichiarato Pallavicini – somiglia invece a quanto successe in Europa con la Guerra dei Trent’anni. Apparentemente poteva sembrare una guerra tra confessioni cristiane, in realtà era semplicemente lotta per il potere politico e per la brama di conquista. Quelli non erano veri cristiani, come quelli dell’Isis non sono veri musulmani”. D’accordo sulla visione anche Abbas Damiano Di Palma, che ha però aggiunto una pungente stoccata: “quello che sta accadendo è un fenomeno ingigantito dai media. Basterebbe un ordine da Whashington per far cessare il conflitto in 48 ore, per far crollare tutta la baracca. Se non arrivano segnali di questo tipo, è perché dietro ci sono, ancora una volta, interessi di potere ed economici”.
Un ultimo tema, suscitando dalle molte domande dei presenti, ha coinvolto la questione del crocifisso negli spazi pubblici: entrambi i relatori, moderati dal giornalista Marco Ansaldo, si sono detti contrari alla rimozione del simbolo. Definito portatore di “irrinunciabile valore culturale” da Pallavicini, e “richiamo della sacralità di ogni essere umano” per Di Palma.
Gli incontri proseguono nel pomeriggio, con le voci di Magdi Cristiano Allam e Paolo Mieli (moderati da Claudia Fusani, presso il Cenacolo di Santa Croce), da Valdo Spini, Alessandro D’Alessandro e Dinni Rolfo (incontro condotto da Paolo Ermini, presso l’Oratorio di San Tommaso), Zouhir Louassini e Mons. Vincenzo Paglia (introdotti da Mario Benotti, Biblioteca delle Oblate), e dall’ultimo appuntamento di giornata, che vedrà assieme Zygmunt Bauman e Stanislaw Obirek (coordinati dal sociologo Mauro Magatti, presso il cenacolo di Santa Croce)
Foto: Abbas Di Palma