Firenze – Si è tenuta ieri sera la cerimonia di premiazione della 63° edizione del Festival dei Popoli al Cinema la Compagnia. Tra i film premiati ricordiamo: “Matter out of Place” del regista Nikolaus Geyrhalter (Austria, 2022) che ha vinto il premio per il miglior lungometraggio del concorso internazionale.
Il premio per il miglior mediometraggio è invece stato assegnato a “It is Night in America” di Ana Vaz (Italia, Brasile, Francia, 2022) e quello per il miglior cortometraggio è andato a “Subtotals” di Mohammadreza Farzad (Iran, 2022). “The Eclipse” di Natasa Urban (Norvegia 2022) ha ricevuto una menzione speciale.
Il concorso italiano è stato vinto da “Gorgona” di Antonio Tibaldi (Usa, Italia, 2022), dedicato al penitenziario colonia-agricola. “Stonebreakers” di Valerio Ciriaci (Italia, 2022), che indaga il rapporto fra storia e lotta politica nell’America di oggi, ha ricevuto una menzione speciale e il premio distribuzione in sala “Imperdibili”.
Dopo la premiazione è stato proiettato il film “My imaginary country” di Patricio Guzman, sguardo aperto sui problemi politici del Cile contemporaneo. Le proteste esplose nelle strade di Santiago per una maggiore democrazia ed eguaglianza sociale vengono duramente represse dal governo di Sebastian Piñera. Il film intreccia le immagini degli scontri durante una manifestazione pacifica con interviste a giornaliste, politologhe e attivisti. L’annuncio di nuove tasse da parte del governo ha indotto il popolo cileno ad una protesta pubblica per rivendicare maggiori diritti per tutti. Nonostante la violenza esercitata, è stato possibile giungere a un’assemblea costituente. La questione femminile è il filo rosso del film: le donne cilene sono molto svantaggiate dal punto di vista dei diritti sociali e del lavoro e il movimento femminista ha avuto un ruolo significativo negli sviluppi politici recenti.
Dopo i fatti del 2019, mostrati nel film, sono accaduti alcuni avvenimenti fondamentali: il referendum del 2022 per l’approvazione del progetto della riforma costituzionale, che tante speranze aveva destato, ha avuto un esito negativo. Il nuovo presidente cileno Gabriel Boric ha però dichiarato che questo risultato non rappresenta la fine del processo costituente. La nuova carta costituzionale è un progetto giuridico di grande rilevanza, che trasforma la costituzione cilena approvata da Pinochet in una carta molto avanzata in termini di diritti sociali. Il film ricorda che le violenze dell’esercito di Piñera assomigliano in modo diretto a quelle di Pinochet. Il grande cineasta Patricio Guzman, vissuto in esilio a Cuba, è del resto noto a livello internazionale proprio per aver indagato con la “Battaglia del Cile” le cause del golpe del 1973.