Domenica 13 ottobre al teatro Ariosto va in scena “De Profundis” uno spettacolo ispirato dalle parole di Oscar Wilde, con la voce di Claudio Marconi e la partitura tecnologico-musicale di Matteo Pennese e Walter Prati.
Lo spettacolo nasce da una lettera, nota come De Profundis che il famoso autore scrisse, dalle celle del carcere, a Lord Alfred Douglas, il giovane da lui amato. La condanna per omosessualità e la rispettiva decadenza creano un ambiente particolare per raccontare con suoni e parole la discesa agli inferi dell’autore.
La voce recitante di Claudio Marconi interagisce con la partitura tecnologico-musicale di Matteo Pennese e Walter Prati, creando un amalgama originale che restituisce il testo di Wilde in tutta la sua forza e straordinaria contemporaneità. La musica contribuisce a costruire un “oggetto” unico insieme alla parola, insinuandosi fra le pieghe, gli interstizi di questo intenso testo dell’autore irlandese.
E mentre il testo si fonde con il suono, lo spazio dei performer si fonde con lo spazio del pubblico, in una drammaturgia affascinante e fluida, che favorisce l’immersione nell’esperienza teatrale e sonora. La mise en espace è infatti allestita in uno spazio delimitato da sette postazioni/leggii, dove la voce narrante interpreta i diversi episodi che la drammaturgia ha individuato nel testo originale di Wilde; i due musicisti sono sempre in vista e il pubblico condivide con la scena il medesimo spazio: le sette postazioni sono intese come un percorso attraverso la presenza del pubblico.
Lo spettacolo, presentato in prima assoluta nel 2010, è stato inserito nel 2011 all’interno del circuito della Provincia di Milano “Invito a Teatro” registrando oltre una settimana di sold out.