“Non perdiamoci di vista”. Con queste parole Giuliano Pisapia saluta l’amico – rivale Graziano Delrio al termine di un duello in guanti bianchi sul palco della piazza delle idee di Festareggio. Da ieri però per vedersi faranno un po’ più fatica, visto che in teoria Campo Progressista, la formazione di cui Pisapia è fondatore, ha stretto un accordo con Mdp di D’Alema e Bersani per presentarsi alle elezioni in alternativa al Pd.
E’ stato quindi un balletto un po’ surreale, quello di martedì sera tra Pisapia e Delrio, fatto di punzecchiature e reciproche dichiarazioni di stima: a fine serata non si capisce del tutto perché i due non facciano parte non solo dello stesso schieramento, ma addirittura dello stesso partito. Sembrano riecheggiare le parole di Nanni Moretti in piazza San Giovanni nel 2002: ora che ci siamo ritrovati non perdiamoci di vista. Eppure…
Eppure Pisapia dopo una spettacolare captatio benevolentiae accolta di buon grado dal pubblico (“qui ho conosciuto e poi difeso Germano Nicolini…”, e giù applausi), ha subito preso le distanze dal Partito Democratico. Certo, con parole che più tenui non si può: “I miei avversari sono la destra e i populismi, il Pd è uno sfidante”. Ma questo era l’inizio, nel corso del dibattito Pisapia è stato anche meno tenue. “Con tutto il rispetto per il popolo del Pd – ha detto – io credo che si debba ricostruire un nuovo centrosinistra. Credo che il Pd non sia autosufficiente, che non rappresenti più io centrosinistra e che sia invece qualcosa di diverso, lo hanno detto anche alcuni dei suoi fondatori. Vogliamo un nuovo centrosinistra per tornare a marciare insieme”. Molti invitano campo progressista a stare nell’alveo del Pd anche sotto forma di alleato – satellite. Ma Pisapia non sembra dello stesso avviso. Soprattutto perché Renzi è il candidato premier ‘naturale’ dei dem. “Con una coalizione il candidato premier lo sceglie tutta la coalizione: è profondamente sbagliato che il segretario di un partito sia anche candidato premier, perché rende impossibile le coalizioni. E anche perché fa credere che il Pd ritenga di essere autosufficiente e di poter governare da solo il paese: su questo – dice rivolto al pubblico – una riflessione proprio voi che siete gli iscritti dovreste farla”.
Graziano Delrio da parte sua sembra non gradire l’invasione di campo e difende a spada tratta Renzi. Anche a costo di sminuire un po’ Gentiloni: “Abbiamo un leader che ha 40 anni che è un leader vero: che questo leader si giochi le carte, poi l’esito delle elezioni lo decidete voi, che andate a votare. Lo decidete voi e credo che Renzi farà quello che è necessario per il bene del paese non per il suo. Questo partito è democratico perché dipende dalla gente che lo vota, non da chi lo comanda”. “Renzi – aggiunge Delrio – è il segretario del Pd eletto attraverso le primarie e milioni di elettori lo hanno votato. Come segretario, sa che la forza sta nelle diverse capacità delle persone che sono al governo. Renzi capisce che il paese è sulle spalle del Pd. Se questo paese vede un po’ di avanzamento è perché abbiamo fatto questa fatica. Renzi sa anche che governare vuol dire seminare e che qualcun altro può raccogliere. Ma nel nostro statuto c’è scritto che il segretario è il candidato alla presidenza del consiglio”.
Delrio sostiene la leadership di Renzi ma allo stesso tempo chiede “agli amici di Mdp e di Campo Progressista” di formare una coalizione alle prossime elezioni. Il tutto nella logica di un superamento delle divisioni che rischiano di affossare il centrosinistra, come in Sicilia: “Stiamo giocando una partita dove c’è un centrodestra ricompattato e un centrosinistra purtroppo diviso: non capisco perché si debba far perdere Micari piuttosto che il centrodestra. Non nascondiamoci è anche un test politico”.
Pisapia replica e attacca: “Visto che mi dicono che in Sicilia il Pd abbia fatto un accordo con una parte del centrodestra, e mi dicono sia vero, scusate non potevate mettere la condizione che si impegnassero a votare lo ius soli?”.
Il discorso si sposta quindi sullo ius soli, che Delrio spera possa essere ripresentato presto in aula: il Ministro ha invitato il Pd a mobilitarsi (“questo rinvio mi delude molto”) perché ciò avvenga al più presto. “Non è possibile – ha poi aggiunto Delrio – che ci siano connivenze tra ong e scafisti, ma se ci sono mi sembrano casi isolati: il vero tema è fermare prima i migranti, perché in ogni viaggio perdi delle persone”. Sulla gestione dei migranti “abbiamo preso l’apprezzamento del Papa”, ha detto Delrio, per poi aggiungere: “Sappiamo tutti che i campi di detenzione in Libia li dobbiamo rendere più umani”. “Il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani ha detto ci sono due linee nel governo: no uno la linea è una sola, che tiene insieme accoglienza e governo del fenomeno”.