Pistoia – La ferrovia Porrettana celebra quest’anno il suo centocinquantesimo anniversario, poiché fu inaugurata il 2 novembre 1864. Il primo progetto fu proposto nel 1845 dai fratelli Bartolomeo, Pietro e Tommaso Cini di San Marcello Pistoiese, imprenditori illuminati della montagna, ed ebbe fra i sostenitori anche Camillo Cavour. Fu però necessario attendere l’elezione di papa Pio IX al soglio pontificio per vedere la possibilità della sua realizzazione.
Col nuovo papa il governo austriaco avviò contatti diplomatici che permisero nel 1851 di firmare la convenzione di Roma, sottoscritta dall’Impero d’Austria, dal granducato di Toscana e dai ducati di Parma e di Modena, che prevedeva la realizzazione della Ferrovia Centrale Italiana, che doveva collegare Piacenza con Bologna e congiungersi quindi con la rete ferroviaria toscana. Dopo la scelta del luogo del valico nei pressi di Pracchia, al quale si erano contrapposti i Pratesi che volevano che la nuova strada ferrata passasse dal valico di Montepiano fra Setta e Bisenzio, i lavori iniziarono a rilento a causa della debolezza finanziaria della società concessionaria. Fu dunque necessario un nuovo contratto, firmato il 17 marzo 1856 con una società che ebbe fra i suoi soci il marchese Raffaele Ferrari duca di Galliera, il barone Rotschild, il Credito mobiliare viennese ed il livornese Pietro Bastogi, per dare un nuovo impulso ai lavori, sotto la guida dell’ingegnere frnacese Jean Louis Protche.
Le tre gallerie più lunghe risultarono quelle dell’Appennino (m. 2725), di Pian di Casale (m. 2621) e del Signorino (m. 1753). I viadotti più imponenti furono costruiti con tre ordini di arcate nella valle dell’Ombrone Pistoiese, al modo degli antichi acquedotti romani. Il più alto risultò quello di Fabbricaccia, che misurava 53,50 metri, seguito da quello di Fabbrica (48 metri) e da quello di Piteccio (47 metri). Il più lungo fu quello di Piteccio (183 metri), seguito da quello di Fabbrica (171 metri) e di Fabbricaccia (148 metri). I viadotti di San Mommè, del Grazzini e delle Svolte, vennero invece realizzati ad archi semplici. Numerosissimi i ponti sul Reno, sia nel tratto Sasso-Venturina, ma molti di più fra quest’ultima località e Pracchia.
La linea fu completata nel 1864, nel neonato Regno d’Italia, e da quell’anno fino al 1934, anno dell’apertura della Direttissima, la Porrettana ha rappresentato l’asse portante delle comunicazioni nord-sud d’Italia e con l’Europa.
Per questi motivi alla fine di un anno ricco di incontri, celebrazioni, mostre, pubblicazioni e treni storici si è ritenuto utile e necessario raccogliere le riflessioni e le proposte sulla Porrettana in un convegno organizzato a Pistoia dal Comune di Pistoia, dall’Associazione Storia e città di Pistoia, dal Gruppo di studi Alta Valle del Reno di Porretta Terme e dal Touring Club Italiano. Il convegno si terrà venerdì 14 novembre nella sala capitolare dell’Antico Palazzo dei Vescovi in piazza del Duomo a partire dalle ore 9.30 e ha per titolo “la Ferrovia Porrettana. La storia e il futuro”.
Molti interventi, infatti sono dedicati alle prospettive future della storica ferrovia poiché essa costituisce oggi un’infrastruttura indispensabile per la vita stessa delle comunità della montagna tosco-bolognese e lo sviluppo turistico di questa zona. La riflessione sulla storia e l’importanza che questa ferrovia ebbe nel passato, e che ha ancora oggi per la montagna tosco-bolognese contribuirà, pertanto, al suo rilancio e al rinnovo delle sue funzioni e delle modalità di esercizio.
Alle 18,30 al termine del convegno sarà inaugurata la Mostra allestita presso la Biblioteca Comunale Forteguerriana in piazza della sapienza con i documenti storici del Fondo Porrettana depositati presso la Biblioteca stessa. La mostra organizzata dalla Biblioteca Forteguerriana, dall’Associazione Storia e Città e dal Gruppo di studi alta valle del Reno viene inaugurata in concomitanza con l’analoga esposizione presso la biblioteca bolognese dell’Archiginnasio, dove è conservato l’intero archivio dell’ingegner Jean Louis Protche.
Da questo prezioso materiale documentario sono stati scelti sia i documenti da mettere in mostra sia quelli che verranno pubblicati in un volume dal titolo La Ferrovia Porrettana. Progettazione e costruzione (1845-1864), di Andrea Ottanelli, Renzo Zagnoni, e Aniceto Antilopi, con contributi di Federica Collorafi e Alberto Bigagli, che comprende anche i materiali conservati all’Archiginnasio e quelli, preziosi anch’essi ed inediti, in possesso di alcuni collezionisti privati pistoiesi.
Nel frattempo si stanno concludendo i lavori di ripristino della linea chiusa da alcuni mesi per una frana caduta nei pressi Corbezzi. L’evento sarà celebrato con due treni straordinari: uno a vapore in partenza da Pistoia e uno a trazione elettrica in partenza da Bologna, che si incontreranno a Pracchia, dove è prevista la cerimonia ufficiale. Il normale servizio di linea riprenderà il 14 dicembre con l’entrata in vigore dell’orario invernale di Trenitalia.
Foto: www.laporrettana.it