All’inizio era Grillo, nelle sue prime comparsate in terra reggiana a perorare la causa ambientalista e del risparmio energetico contro ogni nuovo inceneritore e in appoggio ai comitati locali per la salute che dal ’98 si battono per la causa della raccolta differenziata. Poi, piano piano, la politica di gestione dei rifiuti nella nostra provincia è cambiata e, anche di fronte a forti pressioni popolari, gli amministratori hanno definitivamente virato per il trattamento meccanico biologico. Un nuovo impianto che sorgerà in quel di Gavassa nei prossimi mesi; intanto un primo obiettivo è stato raggiunto. La chiusura del vecchio camino di Cavazzoli che dal ’68 ad oggi avrebbe bruciato 3 milioni di tonnellate di rifiuti producendo un milione circa di tonnellate di ceneri che, ahinoi, si sono sparse nell’aria che respiriamo. 44 anni di attività, gli ultimi assai contestati, specie quando ci si accorse che i livelli inquinanti delle emissioni dell’impianto di via dei Gonzaga erano ben aldisopra il consentito per legge. Alla vigilia della definitiva chiusura di Cavazzoli sabato 12 maggio ci sarà una manifestazione nazionale dal titolo un po’ lugubre “In morte dell’inceneritore” ma dagli intenti molto festosi. 170 tra gruppi, comitati e associazioni della Penisola si raduneranno sulla strada per Sesso sfilando con una sorta di inceneritore mobile listato a lutto per rivendicare il successo morale dell’evento della dismissione di un impianto come quello. Che secondo le stime dell’ordine dei medici della regione potrebbe essere il responsabile dell‘aumento di tumori, una forbice tra il 6 e addirittura il 20% in più nel corso dei quattro decenni in questione. Si risolveranno automaticamente i problemi legati ai rifiuti? Non proprio; molto dipenderà dal nuovo impianto e dalla raccolta differenziata. E probabilmente non basterà. La strada della cultura di un consumo più corretto resta in salita
3 Maggio 2012
Festa lugubreIn morte dell’inceneritore.Comitati in corteo a Cavazzoli
Manifestazione nazionale il 12 maggio a Reggio alla vigilia della chiusura del camino di Cavazzoli; per dire che si può anche senza inceneritore
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