Festa del cinema: Serena Rossi, il coraggio delle donne

la première del film “Il treno dei bambini” di Cristina Comencini

di Anna Ferrentino (AF-F)

Occhi marroni, sguardo intrigante, corpo elegante e seducente l’attrice Serena Rossi ammalia con la sua voce la platea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone durante la premiere del film “Il treno dei bambini” di Cristina Comencini, nella sezione Grand Public per la 19°edizione della Festa del Cinema di Roma.

Un evento a sorpresa per la presentazione del nuovo film della candidata agli Oscar Cristina Comencini, nelle sale questa settimana e in uscita il 4 dicembre su Netflix (produttori).

Serena, accompagnata dall’orchestra dei giovani dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dal Maestro Simone Genuini, ha cantato “Uocchie C’arraggiunate” di Roberto Murolo, tra i brani del film. L’attrice, protagonista delle ultime fatiche della Comencini nei panni di una “madre”, ha sfilato, qualche giorno fa, sul Red carpet con un sorriso smagliante con lei i colleghi Christian Cervone e Stefano Accorsi, insieme a Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano, Ivan Zerbinati e Giorgia Arena.

Il film, tratto dall’omonimo bestseller di Viola Ardone, “Il treno dei bambini” racconta la generosità dell’Italia del dopoguerra; una realtà fatta di paura e fame; un viaggio attraverso la povertà vissuta da un bambino diviso tra due madri.

Serena Rossi, cresciuta a Milano ma con origini napoletane, vanta già una lunga carriera con ruoli importanti che l’hanno fatta rientrare tra le attrici contemporanee più apprezzate del nostro panorama cinematografico e televisivo. Esordisce nel 2002 come cantante nel musical “C’era una volta… Scugnizzi” di Claudio Mattone ed Enrico Vaime e l’anno successivo come attrice nel ruolo di Carmen Catalano in “Un posto al sole”, una delle soap italiane più longeve del piccolo schermo.

Negli anni ha ricoperto diversi ruoli riscontrando sempre maggior consenso fra il pubblico come ad esempio: “l’agente scelto Barbara Castello nella seconda stagione di Ho sposato uno sbirro, in onda su Rai 1 (2010); Giulia Sabatini, nella serie TV Che Dio ci aiuti, (2011); nel 2021 protagonista della serie Mina Settembre, andata in onda su Rai 1, un grande successo”.

La cantante, nonostante sia stata protagonista di Talk show, film, serie tv ciò che l’ha consolidata come una “magnifica interprete” sono state le vesti di Mia Martini con “Io sono Mia”, di Riccardo Donna. Un progetto che esplora la vita di una grande del panorama musicale italiano, vittima del pregiudizio o dell’amara e inevitabile invidia che hanno messo fine alla sua “identità”.

La Rossi, nata il 31 agosto del 1985, ha racchiuso in sé il fuoco napoletano e la determinazione milanese che si possono vedere nelle sue ultime fatiche; l’attrice diretta da una donna, figlia d’arte, la Comencini ha tirato fuori tutta la sua impronta meridionale, facendo del personaggio un “faro” per una realtà a cui potremmo attingere: “Il treno dei bambini racconta ciò che potrebbe essere l’Italia”.

La pellicola narra di questo treno che portava i bambini dal Sud a Nord nel Dopoguerra verso un nuovo mondo. Madri che lasciano i propri figli per dare loro la possibilità di una vita migliore. I comunisti, soprattutto le donne, con le loro azioni assicuravano loro un futuro migliore. La regista stessa afferma: “Io ho una mia idea sul perché: era organizzata dall’Unione delle donne italiane e coinvolgeva bambini e donne, che sono le classiche figure che nella società sono tenute da parte. Ecco perché questa storia è stata resa invisibile, come molte cose che hanno fatto alle donne durante la guerra e il Dopoguerra”.

L’interpretazione dell’attrice partenopea nel ruolo della mamma di Speranza Amerigo, Antonietta, nella Napoli dell’46, esprime le caratteristiche singolari delle donne di allora. Madre di questo bambino di otto anni con la passione per i numeri e per le scarpe; Amerigo è sempre attento e riflessivo: “è nu castigo ‘e Dio”. Questa una delle frasi tipiche del meridione che allora come oggi segnano una frattura tra l’incapacità di vedere la diversità di un individuo. Il figlio di Antonietta, a bordo di uno dei “treni della felicità” passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna (Barbara Ronchi) si prenderà cura di lui. La vicenda porterà il piccolo a fare una scelta che gli cambierà la vita. Speranza quando diventa adulto, questo ruolo è stato affidato all’attore Stefano Accorsi, rammenta la sua infanzia con la sofferenza di chi ha vissuto la mancanza della madre che al suo tempo “certe volte ti vuole più bene chi ti lascia andare”.

Le musiche del film sono del maestro Nicola Piovani, invecchiato ma sempre attento al talento e al sano modo di fare musica: “In questo periodo fra i miei progetti cerco di fare meno film possibile, perché il cinema è molto cambiato e non ho nessuna voglia di aggiornarmi. Ma quando capitano occasioni miracolose come queste dal punto di vista drammaturgico o musicale, sono felicissimo. Io scrivo ancora con la matita e la gomma. Inoltre, rivela che della sceneggiatura lo hanno colpito “due madri diversissime, ma accomunate dal sentimento di maternità”. Un musicista analogico che ha ancora la capacità di emozionare.

La conduttrice, Serena, nel film canta al figlio ogni giorno, tanto da trasmettergli la passione per la musica. Lei stessa è frutto di quello che ha interpretato e confessa: “Mia nonna Concetta che oggi ha 84 anni era una di quei settantamila bambini. È stata tre mesi a Modena, e dice che sono stati gli unici mesi felici della sua infanzia. Quindi per me il coinvolgimento emotivo era enorme”.

Questi treni erano partiti da zone in cui non c’era nulla e rappresentavano una storia di unione. Una solidarietà che ci ha contraddistinto e che potremmo ritornare ad applicare. Cristina Comencini con questo film, con la sua regia meticolosa, con la cura dei dettagli, una messa in scena fedele all’epoca ha reso partecipe non solo gli attori, ma anche gli spettatori di un sentimento unico: il valore della generosità e dell’accoglienza che ci ha reso singolari nello scenario mondiale.

Foto: Serena Rossi (ph.AF-F)

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