Dare voce a tutte quelle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una volta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon River del femminicidio, ognuna racconta la sua storia là da dove si trova ora e riprende vita e spessore, uscendo da una numerazione e catalogazione arida e fredda.
Questo è “Ferite a morte” lo spettacolo teatrale che sarà ospite del Teatro Asioli di Correggio venerdì 1 novembre alle 21. Scritto e diretto da Serena Dandini, interpretato da Lella Costa, lo spettacolo è promosso dall’associazione Nondasola e rientra in un ricco calendario di appuntamenti che si svolgerà nel mese dedicato alla violenza sulle donne, in occasione della giornata internazionale che ricorre il 25 novembre. “Ferite a morte” ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dip. Pari Opportunità e Ministero Affari Esteri.
Una parte del ricavato sarà destinato ai progetti dell’Associazione Nondasola. I biglietti costano dai 13 ai 22 euro. La prevendita apre il 12 ottobre alla biglietteria del Teatro Asioli, aperta dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19, al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19. Per informazioni e prenotazioni: 0522/637813 ‐ info@teatroasioli.it
“Grazie al patrocinio del Comune di Correggio e al sostegno di Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, CGIL, IREN SpA, Tecnograf, Associazione Mogli Medici Italiani”, osserva la presidente di Nondasola, Carmen Marini, “crediamo di offrire al territorio reggiano uno spettacolo di ottima qualità artistica con cui mantenere alta l’attenzione sulla violenza contro le donne e sul femminicidio. L’atrocità, la frequenza e gli effetti di una tale violenza strutturale li vediamo quotidianamente nel Centro antiviolenza ‐ Casa delle Donne, che accoglie in media 280 donne l’anno. Continuare a parlarne, anche attraverso il linguaggio teatrale, significa portare avanti un lavoro di sensibilizzazione che solleciti l’impegno di tutti e tutte a contrastare ogni forma di violazione della libertà femminile”.