Firenze – Il Rosa Parks Museum di Montgomery, Alabama, è un museo tutto particolare. Si potrebbe definire come il padre di tutti i musei che insegnano ai giovani ad avere coscienza di ciò che significa segregazione razziale, discriminazione, ingiustizia, violenza fisica e morale verso altri essere umani.
Di cosa significa un museo per i diritti civili e della sua incessante attività di informazione ed educazione ha parlato oggi la direttrice Felicia Bell, nel corso di una conversazione organizzata dall’Associazione Amerigo Chapter in collaborazione con Stamp Toscana e il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma.
Il museo della capitale dell’Alabama è dedicato a Rosa Parks, giovane afro-americana considerata la madre del movimento per i diritti civili, che il 5 dicembre 1955 fu arrestata perché si rifiutò si cedere il posto nell’autobus a un bianco, disobbedendo a una regola che faceva parte dell’organizzazione trasporti di Montgomery.
Un esemplare caso di segregazione, ha raccontato la Bell, quando gli spazi, sia pure ristretti di un bus, erano rigidamente separati per bianchi e neri. Quell’episodio fu la miccia che scatenò una delle più forti e compatte campagne per i diritti civili della storia degli Stati Uniti. La compagnia trasporti fu boicottata dall’intera comunità afro-americana, al punto che alla fine fu spinta a fallimento. Ma la vittoria del movimento fu sancita l’anno dopo, quando la Corte Suprema americana sentenziò che le regole segregazioniste erano incostituzionali.
Mostrando foto e documenti, Felicia Bell ha raccontato i particolari della campagna che dal momento dell’arresto di Rosa Parks dimostrò la comunità nera, l’ingegnosa organizzazione per andare al lavoro usando altri mezzi di trasporto, l’assenza del governo americano che sosteneva che si trattava di un problema locale.
Quella storia è diventata dunque un museo che produce eventi, mostre, iniziative formative. Ed anche uno spettacolo di danza. Felicia Bell è giunta in Italia per accompagnare un gruppo di studenti della Troy University di Montgomery da cui dipende il museo al festival di arte e danza Dap di Pietrasanta, città gemellata con Montgomery. I ragazzi presentano una performance “Sepia 7053 – 2012” realizzata proprio sulla vicenda che ha visto protagonista Rosa Parks. Per la Bell è anche un’occasione – dice – per avviare rapporti e scambi culturali con l’università di Pisa e con altre istituzioni culturali toscane.
Foto: Felicia Bell