Firenze – Passaggio importante, quello che ha operato Laura Grandi, che a fine giugno ha lasciato il testimone dellla segreteria regionale del Sunia per passare alla pre4sidenza di Federconsumatori. Un cambiamento, che tuttavia non manca l’obiettivo fondamentale, ovvero, quello della tutela di diritti essenziali dei cittadini: dal diritto alla casa, al diritto alla salute, alla trasparenza dei servizi, al riconoscimento del consumatore come soggetto con dignità politica. Abbiamo raggiunto Laura Grandi per capire quale sarà il suo progetto di presidenza e da quali priorità partirà la sua nuova attività.
Una nuova avventura, in cosa diversa e in cosa simile rispetto alla difesa del diritto alla casa?
“Provenendo dal sindacato e passando a un ente del terzo settore, è inutile nascondere che il salto esiste ed il cambiamento è importante. La mia formazione è comunque quella di dare rilevanza politica e trovare soluzioni a difesa dei diritti dei consumatori, che mi piacerebbe di definire utenti, dal momento che il termine consumatore rischia di assumere un connotato negativo che invece utente non ha, configurandosi piuttosto come portatore di bisogno”.
In concreto, quali sarebbero dunque gli utenti?
“Sto pensando a quegli stessi cittadini e famiglie, lavoratori o pensionati , cittadini a medio e basso reddito, per cui da un lato la casa diventa elemento di esclusione e impoverimento, e dall’altro hanno il diritto di essere utenti consapevoli di ciò che quotidianamente si trovano ad affrontare. Banalmente, pensiamo a ciò che è successo con la liberalizzazione dell’energia: qual è la percentuale id persone che hanno compreso cosa in realtà stava accadendo? Quanti hanno capito che dal primo luglio tutti sarebbero passati alle tutele graduali per l’energia elettrica, quanti hanno fatto erroneamente per vari motivi, i passaggi ad energia libera, procurandosi grandissimo nocumento da queste operazioni?” Insomma vorrei fosse chiaro che quando si parla di diritti del consumatore non si parla di un qualcosa di negativo”.
In che senso è da intendersi l’aggettivo “negativo”?
“Circola questa idea errata del diritto de consumatore, inteso come la tutela di chi consuma, di chi sfrutta in qualche modo la filiera, ecc. Ma non è così: il fine della tutela è rendere consapevole l’utente che quotidianamente si raffronta con la vita e quindi le bollette, ciò che arriva sulla tavola, la salute e dunque la sanità, ovvero i bisogni in buona parte essenziali delle persone, Bisogni che fanno parte dell’esistenza quotidiana di tutti noi, e che dovrebbero essere necessariamente investiti di dignità politica. come dignità politica deve avere chi esprime i bisogni, generali e quotidiani, ovvero l’utente. In ultima nalisi, il cittadino”.
Ha già sul tavolo qualche priorità?
“Uno dei primi temi da affrontare è sicuramente quello di capire come sta l’utente della sanità toscana. Si tratta di un tema trasversale, che riguarda tutti, comprendendo età, genere, provenienza e così via. Un tema che in questo momento vede grosse difficoltà non solo per quanto attiene le liste di attesa, prestazioni mediche o sanitarie in genere e così via; credo che sia necessario comprendere subito come e dove potere intervenire, per migliorare la situazione dei cittadini che si rapportano alla sanità”.
Strettamente collegato alla sanità ma poi omnicomprensivo di qualsiasi servizio, pubblico e privato che sia, l’alfabetizzazione digitale. E’ un tema sul tavolo?
“Sicuramente lo è, in quanto buona parte della consapevolezza e della capacità di entrare in contatto con i servizi da parte del cittadino passa ormai per l’uso degli strumenti informatici. Una questione che riguarda gli utenti ad ampio raggio, non solo i grandi anziani, come orami li si definisce, ma anche generazioni più gi0vani e addirittura una parte delle giovani generazioni. Basti pensare allo Spid, che ormai è necessario per qualsiasi atto burocratico: sono ancora tantissime le persone, non di età elevata, che hanno trovato o trovano difficoltà in merito. Il caso più classico è quello, che riguarda una buona fascia della popolazione, di chi lo acquisisce e poi non sa attivarlo. Pensiamo a come sarebbe più veloce la consultazione del proprio fascicolo sanitario. In effetti, sono strumenti che semplificano la vita. Ma devo essere resi praticabili da tutti, rendendo consapevole il cittadini di quanto sia semplice e semplificatorio utilizzare questo strumento. Il gap tecnologico non è solo questione di sapere utilizzare i codici, ma soprattutto è una questione che riguarda un uso diverso della testa”.
Insomma, una rivoluzione. E tuttavia, come sarà possibile imbarcare tutti a bordo, quando magari il problema, ad esempio con gli anziani, risiede in acciacchi fisici, la necessità di capire i meccanismi, dal banale handicap di non vedere i numeri correttamente, a quello più grave di non possedere un computer o uno smartphone?
“In un momento in cui tutto si sta digitalizzando, e la digitalizzazione della PA è fatta a tappe forzate tanto da far venire il dubbio che si voglia tenere lontani i cittadini dagli uffici, il gap tecnologico fra i cittadini e la capacità di interagire con questi nuovi strumenti è preoccupante. Federconsumatori si sta già adoperando con la creazione di progetti di aiuto agli utenti nei vari sportelli, ma si tratta di un tema serio, da affrontare in modo consapevole , dal momento che il rischio è evidente: la discriminazione fra cittadini che accedono ai servizi e cittadini che non vi accedono perché non sanno come fare”.
Qual è un altro tema cui darà la priorità?
“Si tratta di un tema su cui Federconsumatori non solo ha ricevuto moltissime segnalazioni dagli utenti, ma ha già formulato una proposta, ovvero la creazione di un Osservatorio di controllo sui prezzi ,per ogni Regione, presso le Prefetture, ma assolutamente in Toscana. Controllo sui prezzi alimentari. Il controllo sui prezzi ad esempio di frutta e verdura, che rischiano sempre di schizzare a livelli incomprensibili, hanno una ricaduta nociva sulla salute, dal momento che l’utente è indotto, in particolare la fascia medio bassa della società, a rinunciare per ragioni di necessità economica, a una dieta sana ed equilibrata. il salto evidente che si produce nella filiera, dal momento che sappiamo benissimo che i produttori non godono di nessun tipo di aumento, anzi, spesso sono costretti a produrre riuscendo ad andare a malapena “a pari” con le spese, è qualcosa che va indagato con tutta la tenacia e la determinazione necessarie”.
Osservatorio prezzi, controllo della filiera… ma quali sono i poteri reali dell’associazione in questo caso?
“Ovviamente Federconsumatori non ha poteri propri così ampi da poter intervenire su queste questioni, ma la politica deve sapere cosa sta succedendo e prendersi le proprie responsabilità, come gli utenti devono avere consapevolezza di quanto succede e del perché paga le rance che porta in tavola a peso d’oro. Detto questo, gli aspetti che
Federconsumatori copre sono tantissimi, tutti quelli che quotidianamente un cittadino si trova a dover affrontare , a partire dai trasporti pubblici locali, tanto per fare un esempio anche questo sotto l’occhio dell’opinione pubblica. Quello che vogliamo realizzare è una carta servizi di tutte le partecipate, dove effettivamente l’opinione e l’esperienza dell0utente sia presa in considerazione. cosa che adesso non succede”.
Di fatto l’utente dunque si configura come un concentrato di bisogni essenziali per la qualità della vita?
“Esatto, tant’è vero che un altro grande tema, che mi porta fatalmente vicino a ciò che è stata la mia attività precedente, è il bisogno dell’utente di usufruire della propria città. Tutto ciò che sta succedendo in una città come Firenze, dove il turismo sta ormai dettando i tempi della vita quotidiana ai residenti, viola il diritto del cittadino di usufruire della città in modo corretto e “sano”. Perciò ritengo che anche questo aspetto sia in piena mission per quanto riguarda Federconsumatori, tanto che ritengo importante traslare lo sportello “Questa casa non è un albergo” all’interno di Federconsumatori, proprio perché la tutela del diritto “al consumo” dei residenti è almeno altrettanto importante di quella dei turisti. Perlomeno sono alla pari. Di ciò dovremo parlare con il Sunia”.
“