Lo sosteniamo da sempre, che le banche non devono essere controllate dalla politica locale, ma evidentemente c’è chi continua a non capire. Adesso Giuseppe Mussari è nell’occhio del ciclone, ma in Toscana la lista Monti annovera tra le sue file Alfredo Monaci, che dell’era Mussari al Monte dei Paschi di Siena è stato uno dei protagonisti (già vicepresidente della società immobiliare della Fondazione Mps, poi nel cda di Banca Monte dei Paschi, presidente di Biverbanca e di Mps Immobiliare spa e presidente di Fabrica Immobiliare Sgr). Questo il commento di Fermare il declino sulla vicenda Monte dei Paschi.
“La vicenda Mps, proprio alla vigilia dell'assemblea degli azionisti che ratificherà la cessione da parte dei contribuenti alla banca dell'intero gettito dell'ultima rata dell'IMU – spiega Giordano Masini, capolista alla Camera dietro Oscar Giannino – sta assumendo toni che oscillano tra la farsa e la tragedia. Ciò che purtroppo è assente dal dibattito è la questione della proprietà della banca: l'idea che gli istituti di credito debbano essere controllati dalla politica locale attraverso le fondazioni è fallimentare, e la parabola del Monte dei Paschi e di Mussari ne è l'evidenza più lampante. Purtroppo la politica toscana non sembra avere imparato la lezione, come dimostra la candidatura nella Lista Monti di Alfredo Monaci. Venerdì saremo a Siena, con Michele Boldrin e Oscar Giannino, per chiedere che il Comune e la fondazione mollino l'osso, e che il pacchetto di controllo dell'istituto di Piazza Salimbeni venga messo sul mercato, a prescindere dalla ricapitalizzazione”.