Non solo il famoso “re toscano”, ma anche altre prestigiose etichette docg nella rete dei sequestri compiuti stamattina dai carabinieri di Siena. L’operazione è stata estesa, oltre alla Toscana, anche ad altre reigoni del centro nord e riguarda una vasta frode alimentare nel passaggio della vendita all’ingrosso e al dettaglio. Sotto sequestro anche ettolitri di vino sfuso pronto per i mercati internazionali a prezzi 10 volte superiore e falsi documenti di certificazione di qualità. Sulla questione si segnala l’intervento del governatore Enrico Rossi, che commenta: “La contraffazione del Brunello è un danno di immagine per la Toscana e per tutto il nostro paese. Ci vogliono leggi ancora più severe contro i manipolatori di quelli che sono i prodotti di assoluta eccellenza, allineando la nostra legislazione a quella di altri paesi europei”. Lo sostiene il presidente della Regione Enrico Rossi commentando il sequestro di oltre 30.000 bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti e altri docg, ad opera dei Carabinieri del reparto operativo di Siena. “La manipolazione di prodotti tanto eccellenti”, prosegue, “è un danno e un attacco alle aziende che lavorano bene e con correttezza. Anche in questa occasione non c’è al momento alcun coinvolgimento degli operatori di aziende di Montalcino”. “Mi farò promotore di una iniziativa che sensibilizzi ulteriormente le istituzioni, a partire dal Parlamento, affinché questo genere di crimini venga punito con la massima severità. non escludo che la Regione si costituisca parte civile. Ringrazio le forze dell’ordine e il reparto operativo dei Carabinieri di Siena per l’iniziativa contro la frode del Brunello”.
29 Maggio 2014
Falso Brunello, sequestrate oltre 30mila bottiglie in Toscana e Centro Nord
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