Falsi da Cina e Turchia: 36 ordinanze coercitive

Nella mattina di oggi, mercoledì 5 febbraio, la Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito 36 ordinanze coercitive emesse dal gip della città partenopea. Le indagini napoletane, iniziate a settembre 2011, hanno portato gli inquirenti ad individuare un mercato del falso gestito da tre organizzazioni criminali, che operavano nel Lazio, in Liguria, in Toscana ed in Piemonte. Molti dei capi fasulli arrivavano in Italia, e quindi anche in Toscana, dalla Cina e dalla Turchia. Fra le marche contraffatte, Nike, Adidas, Louis Vuitton, Dolce e Gabbana, Ralph Lauren, Burberry ed Hogan. In totale nell’operazione anticontraffazione sono state denunciate 40 persone e sono stati sequestrati beni per circa 8.000.000 di euro.

Nella giornata di ieri, invece, altre due operazioni di polizia avevano condotto alla chiusura di un centro massaggi gestito da cinesi a Grosseto ed al sequestro di un capannone adibito a dormitorio a Prato. Per quanto concerne il centro massaggi maremmano, la Guardia di Finanza e la Polizia Municipale di Grosseto hanno sequestrato la struttura del centro della città e denunciato tre persone cinesi per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’attività illecita del falso centro benessere non era condotta nemmeno troppo di nascosto, dato che era reclamizzata con volantini e su Internet. Ai clienti della casa d’appuntamenti veniva addirittura data una “fidelity card” che garantiva, ogni 10 prestazioni, un “massaggio” gratuito.

Quanto al sequestro del capannone-dormitorio pratese, somigliava molto a quello che fece 7 vittime sempre nella città laniera. Condotta da cinesi, l’azienda era ubicata nel Marcolotto pratese ed aveva soppalchi in legno, cartongessi per dividere gli ambienti e bombole del gas nei pressi dei macchinari per la tessitura.

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