Fallimento Ginori, Cobas “Siamo perplessi”

Richard Ginori, forti perplessità sulla sentenza di fallimento emessa dal Tribunale di Firenze nei confronti della storica azienda vengono espresse dai Cobas, che questa mattina hanno voluto esternare tutti i dubbi in serbo.
''Anche leggendo tutte le carte del tribunale, le eccezioni che ha sollevato ci lasciano perplessi''. Giovanni Nencini, rappresentante dei Cobas della Richard Ginori, non si nasconde dietro un dito. Anzi, nella fabbrica di Sesto Fiorentino occupata dai lavoratori,  la critica alla sentenza che una settimana fa ha decretato il fallimento dell'azienda di porcellane è molto dura. 
'Questo fallimento – ha speigato l'esponente sindacale – non fa certo il bene della  Richard Ginori, che rischia di perdere quote di mercato e ordinativi, per via dell'allungamento dei tempi, non ha giovato ai lavoratori e men che meno ai creditori. Di tutto questo beneficia solo Sambonet, che legittimamente rientrerà in gara per l'asta, e potrà partecipare nuovamente al bando che in prima battuta aveva perso''.

Andando nello specifico, i Cobas hanno contestato soprattutto i punti della sentenza riguardanti la legge Guttuso, dove ''non è vero che non è iniziata nemmeno la fase istruttoria'', perchè ''la soprintendenza ha fatto tutto l'inventario dei beni e le perizie, verificate a Roma''. Sul trasferimento dei lavoratori, per quanto riguarda le spese legate alla messa in mobilità ''abbiamo avuto conferma del fatto che Lenox-Apulum avevano aperto un fondo da 450 mila euro per garantire che, nel momento in cui ci fosse stata da fare questa operazione, sarebbe stata tutta a carico loro''.

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