Il falco pellegrino del Duomo torna nella natura: all’Oasi di Focognano

Firenze – Il falco pellegrino trovato sul cupolone del Duomo torna il libertà dopo due mesi di duro allenamento. La Provincia di Firenze, i veterinari della Asl 10, e l’Associazione Ornitologica Fiorentina lo hanno riabilitato alla vita selvatica per poi liberarlo nell’Oasi di Focognano, nella piana fiorentina.

E’ stato liberato nell’Oasi di Focognano il falco pellegrino trovato lo scorso giugno a Firenze sulla lanterna della Cupola del Duomo.  Dopo mesi di addestramento per riabilitarlo alla vita selvatica, questa mattina è stato liberato in volo nella natura nell’Oasi WWF di Focognano. Ha assistito all’evento naturalistico anche Renzo Crescioli, assessore all’Ambiente, Difesa del Suolo, Caccia e Pesca della Provincia di Firenze. Il volatile fu individuato da una guida turistica, lo scorso 2 giugno, in cima alla lanterna della Cupola del Duomo di Firenze. La guida, spiega la nota della Provincia di Firenze,  si rivolse alla Polizia provinciale che ipotizzò si trattasse di uno dei falchi falco pellegrinoche nidificano da anni sul cupolone, ma il soggetto era stato palesemente allevato in cattività da qualcuno che, con molta probabilità, lo aveva portato sul Duomo nell’intento di farlo volare via. Il falco era infatti molto ben nutrito e abituato ad essere preso in mano, come fanno i volatili allevati in cattività, ma era incapace di volare proprio per mancanza di esercizio.
Il falco fu portato in una clinica veterinaria, dove gli furono fatti esami del sangue ed esame radiografico.  E’ stato visitato a fondo, risultando in ottima salute. A quel punto si decise di affidarlo all’Associazione Ornitologica Fiorentina per riabilitarlo al volo e alla caccia, attraverso veri e propri esercizi fisici e di procacciamento del cibo, in vista della reintroduzione in natura. Dopo due mesi è tornato a volare perfettamente e ha imparato a procacciarsi le prede in volo da solo.
In attesa di essere liberato, stamani, il falco era stato protetto con una speciale mascherina che, impedendogli di vedere e sentire intorno a sé, lo manteneva calmo e rilassato. Quando infine gli è stata tolta, ha spiccato subito il volo verso il cielo.

falco pellegrino 1 voloLa Provincia di Firenze, ha spiegato l’assessore Crescioli, “ha fra i suoi compiti istituzionali l’attività di recupero della fauna selvatica e si è occupata di questo caso, insieme alla Polizia Provinciale e al servizio veterinario della Asl 10 con cui abbiamo intrapreso un progetto proprio per questo genere di problematiche”. Per la reintroduzione in natura del falco, è stata scelta l’Oasi di Focognano, nella piana fiorentina.  L’habitat è particolarmente idoneo perché ci sono molte prede adatte alla sua alimentazione, come i piccioni e altri uccelli in genere. Il falco pellegrino poi  necessita di aree aperte senza bosco e Focognano, inoltre, è un’oasi con divieto di caccia.

Sono molti i cittadini che si rivolgono alla Polizia Provinciale per il soccorso degli animali selvatici feriti – cnnclude la nota della Provincia di Firenze  -,  o che non sono in grado di vivere in natura. Dal 2012 la Provincia di Firenze ha coinvolto gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale ponendo in essere un rapporto convenzionale, ancora in assetto sperimentale, con il servizio veterinario della ASL 10 di Firenze. Il percorso intrapreso con la ASL 10 è ancora in fase  di costruzione e  probabilmente è il primo ed unico tentativo in Italia teso ad attivare un servizio per il soccorso della fauna selvatica pubblico e strutturato.

Gli addetti ai lavori, tuttavia, invitano a non raccogliere i cuccioli, in particolare mammiferi, che vengono trovati soli perché non è giusto sottrarli alle cure della madre. Un piccolo animale come un capriolo che viene trovato da solo, quasi mai è stato abbandonato. La madre si può essere allontanata per procacciarsi del cibo. Portare via i cuccioli è dannoso inoltre anche perché in cattività subiscono un imprinting per cui, una volta cresciuti, è difficile reintrodurli in natura.

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